Documento CEI su Mezzogiorno: mafia è un cancro per il sud
“Non é possibile mobilitare il Mezzogiorno senza che esso si liberi da quelle catene che non gli permettono di sprigionare le proprie energie”, scrivono i vescovi stigmatizzando le “mafie che avvelenano la vita sociale, pervertono la mente e il cuore di tanti giovani, soffocano l’economia, deformano il volto autentico del Sud”.
(Asca)
Al Sud, proseguono, ”le mafie sono strutture di peccato”, denunciano i vescovi: ”Solo la decisione di convertirsi e di rifiutare una mentalita’ mafiosa permette di uscirne veramente e, se necessario, subire violenza e immolarsi”, come hanno fatto ”i numerosi testimoni immolatisi a causa della giustizia: magistrati, forze dell’ordine, politici, sindacalisti, imprenditori e giornalisti, uomini e donne di ogni categoria”. Tra le ”luminose testimonianze” del Sud, i vescovi citano quella di don Pino Puglisi (nella foto), di don Giuseppe Diana e del giudice Rosario Livatino.