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Rimini

Assunzione negata perchè priva di cittadinanza. Ancora una vittoria in Tribunale

In foto: Pur avendo superato il concorso per un posto a tempo indeterminato nell'Ausl di Rimini si era vista negare l'assunzione di ruolo perchè ancora priva di cittadinanza italiana.
Pur avendo superato il concorso per un posto a tempo indeterminato nell'Ausl di Rimini si era vista negare l'assunzione di ruolo perchè ancora priva di cittadinanza italiana.
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mar 23 feb 2010 11:25 ~ ultimo agg. 00:00
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Il Tribunale di Rimini per la seconda volta ha dato ragione alla donna, difesa dai legali della Cgil, imponendo l’assunzione all’azienda sanitaria. Gli avvocati di parte avevano infatti presentato, si legge in una nota sindacale, un nuovo reclamo basato sul fatto che la burocrazia impedisce nel settore pubblico l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori privi della cittadinanza, utilizzabili invece come precari. Nella motivazione della sentenza si legge invece che nel caso “non si ravvede ragione, se non frutto di discriminazione, per differenziare per la stessa attività la posizione dei lavoratori a tempo determinato ed indeterminato in base solo alla loro cittadinanza.” Tra l’altro, la dipendente in questione, è sposata con un italiano e dovrebbe ottenere a breve la cittadinanza.

La nota stampa

Vi ricordate il caso della dipendente “extracomunitaria”della nostra Azienda U.S.L., vincitrice di una posizione utile all’assunzione di ruolo, verso la quale l’Azienda, invece di procedere all’assunzione, ha ricorso in tribunale?

Dopo la nostra prima vittoria, ottenuta contro il ricorso stesso dell’AUSL e definita dall’ordinanza del Tribunale di Rimini del 26/10/2009 che accoglie integralmente le istanze della dipendente extracomunitaria (causa pilota FP-CGIL) e in cui il Giudice Dott. Andrea Piersantelli ha ordinato all’AUSL di assumere a tempo indeterminato la lavoratrice (extracomunitaria, ma in procinto di ottenere la cittadinanza a seguito di matrimonio con un cittadino italiano), l’Azienda U.S.L. di Rimini non si è arresa.

I legali di parte aziendale hanno infatti presentato ulteriore reclamo al Tribunale nella speranza di veder riconoscere le loro motivazioni, fondate solo sulla burocratica rigidità che nega l’assunzione a tempo indeterminato al lavoratore nel settore pubblico in virtù dell’assenza della cittadinanza – salvo poi considerarlo sempre abbondantemente utilizzabile come precario per la stessa identica attività!

Ebbene, ancora una volta, abbiamo ottenuto il provvedimento positivo con cui il Tribunale di Rimini, in composizione collegiale, ha rigettato il reclamo promosso dall’AUSL di Rimini riguardante la dipendente nostra iscritta, confermando pienamente l’ordinanza del dott. Piersantelli, e imponendo all’Azienda l’assunzione immediata di ruolo della ‘extracomunitaria’.

E’ stata una sentenza ancora una volta coraggiosa e civile da parte dei Giudicei del Collegio che hanno accolto ancora una volta le nostre ragioni di libertà e di uguaglianza, sostenute con grande competenza e sicurezza dal nostro gruppo di difesa legale della CGIL (Avv. Zamagni, Cedrini, Urbinati e la Dr.ssa Valentini).

Vogliamo riferire testualmente la motivazione della sentenza perchè ci pare sintetizzi perfettamente il contenuto di fondo di tutta questa vicenda, certamente uguale, purtroppo, a tante altre attuali e future sopportate dai lavoratori migranti:

“…non si ravvede, invero ragione, se non frutto di una discriminazione, per differenziare per la stessa attività la posizione dei lavoratori a tempo determinato ed indeterminato in base solo alla loro cittadinanza. “

Quindi ancora un grande risultato per la tutela e il riconoscimento dei diritti, che come CGIL ci vede ogni giorno in prima linea per la difesa di tutti i lavoratori.