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Cattolica Sanità

Un nuovo ecocardiografo per l'ospedale Cervesi. Costo 70mila euro

In foto: È stato inaugurato questa mattina all’Ospedale “Cervesi” di Cattolica il nuovo ecocardiografo donato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara.
È stato inaugurato questa mattina all’Ospedale “Cervesi” di Cattolica il nuovo ecocardiografo donato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara.
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sab 18 lug 2009 15:54 ~ ultimo agg. 00:00
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L’apparecchio, del costo di 70mila euro, permetterà di migliorare le opportunità diagnostiche per i pazienti a rischio o con patologie cardiologiche. Nel 2008 sono state 3mila le visite effettuate nell’ambulatorio cardiologico del Cervesi, 750 gli ecocardiogrammi e 500 i test da sforzo. Oltre alla donazione dell’ecocardiografo, la Banca di Credito Cooperativo ha già donato all’Ospedale un mammografo digitale del costo di circa 200.000 euro.

La nota stampa

Si è svolta questa mattina, all’Ospedale “Cervesi” di Cattolica, l’inaugurazione del nuovo ecocardiografo donato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Si tratta di un apparecchio che si inserisce, migliorandolo ulteriormente, nel quadro delle opportunità diagnostiche per i pazienti a rischio o con patologie cardiologiche.

Ad illustrare le caratteristiche dell’apparecchio, il primario della Cardiologia dell’Ospedale di Riccione nonché responsabile dell’ambulatorio cardiologico dell’Ospedale di Cattolica, dottor Marco Marconi, dopo l’introduzione del Direttore del Dipartimento delle Malattie Cardiovascolari dell’A.Usl, dottor Giancarlo Piovaccari. Il dottor Marconi, oltre ad illustrare l’attività già svolta al “Cervesi”, ha sottolineato che con questa apparecchiatura si potranno compiere diagnosi sempre più raffinate e che sarà appositamente incrementato il numero di prestazioni svolte all’ospedale cattolichino.

L’apparecchio, denominato Vivid 7, si basa un’“architettura tecnologica” assai innovativa, grazie alla quale è possibile svolgere in modo semplice e rapido, nella normale routine diagnostica, indagini prima destinate ai laboratori di ricerca. Inoltre mette a disposizione dell’operatore, in tempo reale durante lo svolgimento dell’esame, tutte le informazioni prima ottenibili solo con elaborazioni a posteriori.

L’apparecchio contempla una postazione di lavoro ergonomica e software dedicati alla più totale personalizzazione delle sequenze di lavoro per razionalizzare il flusso ed ottimizzare i tempi. E’ dotato di stampante bianco e nero e colori e di archivio digitale dei pazienti. Oltre a quelle cardiologiche (anche pediatriche e neonatali) ha pure applicazioni vascolari, addominali, ostetrico-ginecologiche. Il suo costo è di oltre settantamila euro.

Presso l’ambulatorio cardiologico dell’Ospedale di Cattolica nel 2008 sono state effettuate circa tremila visite cardiologiche, 750 ecocardiogrammi, 500 test da sforzo, e tutta l’attività correlata alle visite cardiologiche urgenti e di consulenza cardiologica per i ricoverati. L’ambulatorio del “Cervesi” fa riferimento all’Unità Operativa di Cardiologia del presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica, guidata dal dottor Marco Marconi (che a sua volta rientra nel Dipartimento delle Malattie Cardiovascolari diretto dal dottor Giancarlo Piovaccari).

Oltre alla donazione dell’ecocardiografo presentato oggi, la Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha già donato, sempre all’Ospedale “Cervesi” di Cattolica, un mammografo digitale del costo di circa 200.000 euro. Grazie a queste generose operazioni, il nosocomio cattolichino si è arricchito di ulteriori tasselli che ne qualificano l’offerta.

Sono quindi intervenuti il presidente della Commissione Sanità della Regione Emilia Romagna Roberto Piva, il quale ha sottolineato in particolare come la Regione stia definendo gli strumenti per tagliare le liste d’attesa e per altre positive opportunità per i pazienti. Il vicepresidente della Provincia Carlo Bulletti ha invece a sua volta sottolineato l’importanza di utilizzare materiale sanitario sempre all’avanguardia, ed il sindaco di Cattolica Marco Tamanti, ha ricordato l’importanza del nosocomio cattolichino, per i residenti certo, ma anche per i turisti che “lo vivono come un elemento in più di sicurezza della loro vacanza”. Da parte di tutti, ovviamente, i ringraziamenti alla Banca di Gradara per la generosa donazione.

A tali ringraziamenti si è associato il direttore generale dell’A.Usl Marcello Tonini, che ha sottolineato come “la società civile si sente vicino a questo ospedale. E noi cerchiamo, e cercheremo sempre di fare di tutto per meritarci questa fiducia”. Rivolgendosi “in particolare agli operatori”, Tonini ha poi aggiunto che “io sono consapevole che all’interno della nostra azienda vi sono anche ‘mele marce’, ma la stragrande maggioranza degli operatori è dedita al suo lavoro e lo svolge con senso del dovere e solidarietà, che non sempre sono facili da trovare in questo periodo. Fa bene la stampa – ha aggiunto il direttore generale – a tenerci sulla stanga: è il suo mestiere. E noi, che non ci sentiamo una casta intoccabile, cercheremo di fare sempre meglio”.

Intervento conclusivo a cura del presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari (affiancato dal direttore generale Luigi D’Annibale), il quale ha sottolineato come il fatto di aiutare la sanità cattolichina sia, per l’istituto di credito, un modo per aiutare “la propria gente”. Caldari ha ricordato anche la precedente donazione della Banca al “Cervesi” (un mammografo digitale) e ha lasciato capire che tale impegno, compatibilmente col quadro economico globale, continuerà. Ha infine ringraziato i medici e gli operatori dell’A.Usl di Rimini, in primis della Cardiologia, “per la dedizione nel prendersi cura dei loro pazienti, tra cui ci sono anch’io”.

La cerimonia, guidata dal direttore sanitario del presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica, dottor Romeo Giannei, si è conclusa col tradizionale taglio del nastro e con la benedizione impartita dal parroco della chiesa di San Benedetto, don Serafino.

Si può infine ricordare che pochi mesi fa si sono conclusi i lavori strutturali sull’ospedale. Costruito negli anni ’60, l’Ospedale “Cervesi” sorge su un’area di circa 14mila metri quadrati. E’ costituito da tre corpi di fabbrica di cui due di tipologia “monoblocco”, realizzati in fasi successive negli anni dal 1965 al 1980 che formano una pianta a T e un terzo corpo realizzato come ampliamento nell’anno 2000. I tre corpi sono collegati fra di loro in maniera da costituire un unico edificio. Al “Cervesi” si trovano le Unità Operative di Oculistica, Fisiopatologia della riproduzione, Chirurgia ginecologica, Chirurgia ortopedica della spalla e del gomito, Medicina generale, Radiologia, il Servizio di Oncologia, il punto di Pronto intervento, il Punto prelievi e vari ambulatori. I posti letto sono 111.

Negli ultimi anni il nosocomio si è arricchito di numerosi servizi ed è cresciuto e si è rinnovato dal punto di vista strutturale. Basti pensare che nel settembre del 2007 è stato inaugurato il nuovo reparto di Medicina, nel febbraio 2008 il nuovo servizio di Oncologia, nel maggio scorso una vasca riabilitativa, quasi unica in Italia, a corredo della Chirurgia della spalla e del gomito, e successivamente 8 nuovi ambulatori per visite. Un percorso di crescita e qualificazione che si è concluso con il miglioramento estetico degli interni e dell’esterno dell’ospedale, e con un nuovo ingresso più razionale.

L’investimento complessivo per gli interventi, comprensivo delle opere edili, impiantistiche, e anche delle attrezzature, ammonta a 4.600.000 euro. Tali spese sono state finanziate per 3 milioni di euro dalla Regione Emilia Romagna, mentre il resto è a carico dell’Azienda USL di Rimini. Ovviamente alla crescita e al miglioramento infrastrutturale si è affiancato un percorso di crescita e qualificazione delle prestazioni. Risale al 2005 lo spostamento a Cattolica della Fisiopatologia della Riproduzione e al 2006 l’attivazione della Chirurgia della spalla e del gomito che si è recentemente arricchita con la possibilità di effettuare interventi sulla colonna vertebrale.