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Provincia Sanità

Non sparate sull'Ausl: il direttore generale Tonini difende l'operato

In foto: Sulla distribuzione diretta dei farmaci, ma anche sull'immagine globale dell'azienda, il direttore generale dell'Ausl di Rimini Marcello Tonini interviene a difesa deell'operato dell'azienda:
Sulla distribuzione diretta dei farmaci, ma anche sull'immagine globale dell'azienda, il direttore generale dell'Ausl di Rimini Marcello Tonini interviene a difesa deell'operato dell'azienda:
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gio 16 lug 2009 17:46 ~ ultimo agg. 00:00
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Gentile Direttore,

da diversi giorni sulla stampa si stanno ripetendo articoli da cui emerge un’immagine della sanità riminese a mio parere distorta ed esagerata in negativo. Le chiedo perciò ospitalità per rivolgermi ai suoi lettori ed evidenziare il mio punto di vista ed i relativi elementi a supporto. Senza peraltro nasconderLe la mia indignazione, personale e istituzionale, per l’accostamento dell’attività del Servizio Sanitario pubblico al concetto di “bussines”, che non rientra nella natura della nostra attività.

Inizio dal tema della distribuzione diretta dei farmaci, riguardo alla quale chiarisco subito alcuni concetti di base. Tale attività – prevista dalla legge, che noi seguiamo scrupolosamente e senza mai prendere “pieghe diverse”! – rientra nel quadro di obiettivi e valori del Sistema Sanitario Regionale, che contempla l’erogazione dei migliori servizi possibili ai pazienti, in relazione alle risorse a disposizione. Nell’ambito di tale “missione”, lo ribadisco, nessuno “fa businnes”, si punta piuttosto ad un utilizzo razionale delle risorse per evitare sprechi e per incrementare l’appropriatezza. Lo spirito è quello di un “patto per la salute” nell’ambito del quale l’Azienda ha utilizzato i risparmi derivanti dalla somministrazione diretta dei farmaci per migliorare i propri servizi grazie anche all’assunzione di ulteriore personale sanitario.

Ribadisco inoltre che la distribuzione diretta viene effettuata per categorie ben delimitate di pazienti: quelli dimessi dopo un ricovero o che devono effettuare una terapia farmacologica protratta nel tempo per particolari patologie croniche. Circa la metà dei farmaci distribuiti direttamente erano dunque già erogati dalle strutture aziendali, poiché non possono essere distribuiti dalle farmacie.

Sono comunque convinto che i cittadini stiano capendo, meglio di altri, qual è lo spirito di questo progetto, specialmente in un momento di crisi economica, come l’attuale, che dovrebbe indurre tutti a comportamenti improntati al corretto uso delle risorse. Lo dimostra il fatto che l’adesione dei pazienti è alta, e che negli ultimi 18 mesi, su questo aspetto, vi è stato un solo reclamo giunto all’Urp dell’Azienda (e nello stesso periodo vi è stato un reclamo anche nei confronti di una farmacia privata). Siamo già al lavoro, comunque, per ridurre ulteriormente i problemi degli utenti, in primis quello dell’attesa, e ciò non toglie che ogni segnalazione viene da noi intesa come uno stimolo al miglioramento. Ribadisco perciò che l’Urp aziendale è a disposizione (al telefono 0541.707202 o alla mail urp@auslrn.net, o con le nuove buchette per i reclami collocate in tutte le strutture aziendali). Voglio però cogliere questa occasione soprattutto per esprimere la mia gratitudine per la collaborazione e per il senso civico che proprio dai pazienti e dai loro famigliari, viene dimostrato.

Il “patto per la salute” di cui parlavo prima stiamo cercando di instaurarlo in tutti gli ambiti dell’attività socio-sanitaria di questo territorio. E cito, a mo’ di esempio, il tema dei Pronto Soccorso, a sua volta oggetto di attenzione, ultimamente, da parte della stampa. L’Azienda ha investito più di tre milioni di euro per il miglioramento strutturale, immediato, del Pronto Soccorso di Rimini, in attesa di poter utilizzare il nuovo Palazzetto delle Emergenze che si sta costruendo e che tutti stanno vedendo crescere. Si è investito anche nelle necessarie risorse umane, soprattutto infermieristiche e si sta sperimentando un percorso di accoglienza dei pazienti col supporto di volontari. A fronte di questo va considerato che sono quasi 160mila gli accessi annui a questi reparti. Si tratta, per oltre l’80 per cento, di pazienti con problemi lievi, e pur essendo accessi impropri, vengono comunque trattati nei tempi normalmente previsti. Insomma, come in ogni buona gestione famigliare ci dedichiamo prima alle cose più gravi.

Detto questo, le segnalazioni e i reclami, su tutti i nostri servizi, ci sono ed è giusto che ci siano, sia presso i nostri uffici sia presso le associazioni di volontariato. Ne abbiamo completa conoscenza e li affrontiamo. Ma credo sia giusto mettere in relazione il loro numero (circa 500) ai dati d’attività dell’A.Usl. Si parla, ogni anno, di 60mila ricoveri, oltre 4,5 milioni di prestazioni ambulatoriali e più di 5.000 prestazioni di assistenza domiciliare. Lascio a lei valutare le relative proporzioni.

Credo che da quanto detto emerga l’importanza di difendere e avere cura di questo sistema sanitario pubblico, universale e solidaristico e ogni azione che vada a vantaggio della collettività sarà da noi sempre perseguita, sostenuta e promossa: dagli operatori con un lavoro costante ed un’attenzione che deve sempre mirare al miglioramento, dai cittadini, con le loro segnalazione che ci indicano la direzione giusta. Non accettiamo invece provocazioni nate da interessi parziali che non si fanno carico di una visione complessiva del problema.

Marcello Tonini