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Rimini

Mercatone Uno. Gli interventi di Lombardi e Renzi del PDL

In foto: La prevista apertura del Mercatone 1 nella zona del Caar accando ad Ikea continua a far palare. Come annunciato, il consigliere comunale Renzi (PDL) ha presentato un'interrogazione in consiglio. E sul tema p intervenuto oggi anche Marco Lombardi (PDL).
La prevista apertura del Mercatone 1 nella zona del Caar accando ad Ikea continua a far palare. Come annunciato, il consigliere comunale Renzi (PDL) ha presentato un'interrogazione in consiglio. E sul tema p intervenuto oggi anche Marco Lombardi (PDL).
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gio 9 lug 2009 17:55 ~ ultimo agg. 00:00
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L’interrogazione di Gionezo Renzi in consiglio comunale

Come ha fatto il Mercatone Uno ad aver già costruito una struttura di 4.500mq vicino ad IKEA, se ha presentato istanza di trasferimento al Comune di Rimini per un complesso di 1.496mq con relativo progetto planivolumetrico solo il 25 maggio 2009?

Il sottoscritto Consigliere Comunale Gioenzo Renzi,

considerato che il Comune di Rimini, ha approvato una Variante al P.R.G., riguardante il Centro Agro Alimentare Riminese, nella quale si prevede, oltre all’insediamento di una sede dell’Ikea, come grande struttura di vendita di livello superiore, di circa 16.000mq di Superficie Utile, anche la possibilità di trasferire, nelle restanti Unità di Attuazione private, strutture di vendita al dettaglio di prodotti non alimentari esistenti nella Provincia fino alla concorrenza del 15% della SU totale realizzabile nel CAAR escludendo le U.A. 4 e 7 e nel limite di una sola struttura di vendita al dettaglio per ciascuna U.A.;

che non sono ammessi gli esercizi di vicinato;

che il trasferimento nei comparti interessati delle superfici commerciali al dettaglio di attività esistenti esterne al territorio del Comune di Rimini sarà oggetto di un accordo fra i Comuni in sede di conferenza dei Sindaci,

preso atto che la Società M. Cinque Srl, all’insegna “Mercatone Uno”, è titolare sul territorio del Comune di Coriano di n. 4 autorizzazioni di esercizi di commercio al dettaglio a tutt’oggi in attività, segnatamente:
1) Autorizzazione n. 167 del 15 gennaio 1987 con locali ubicati in via Ausa n. 16 su una superficie di mq 4.395,00;
2) Autorizzazione n. 251 del 18 febbraio 1993 con locali ubicati in via Ausa n. 18 su una superficie di mq 1.496,00;
3) Autorizzazione n. 282 de 18 marzo 1994 con locali ubicati in via Ausa n. 14 su una superficie di mq 396,00 (rilascio a seguito di acquisto con accorpamento di due esercizi e conseguente trasferimento nei suddetti locali);
4) Autorizzazione n. 396 de 22 aprile 1999 con locali ubicati in via Ausa n. 18 su una superficie di mq 820,00 (rilascio a seguito di acquisto con accorpamento di due esercizi e conseguente trasferimento nei suddetti locali);

preso atto altresì che la suddetta società ha presentato istanza presso il Comune di Rimini, acquisita in data 25/05/2009 con prot. N. 84645, per trasferire nell’area del CAAR una medio – piccola struttura di vendita non alimentare avente superficie di vendita pari a mq. 1496, e che nel contempo la società medesima ha depositato presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Rimini il progetto planivolumetrico che le vigenti norme di attuazione del piano Particolareggiato per il CAAR impongono di redigere al fine di delineare nel dettaglio l’assetto urbanistico-edilizio dei comparti interessati, dal momento che, peraltro, l’approvazione del planivolumetrico è condizione necessaria per poter depositare successivamente l’istanza di permesso di costruire, finalizzata alla materiale esecuzione delle opere edilizie e dei relativi standards urbanistici;

chiede

1) com’è possibile che vicino ad IKEA sia già avvenuta la costruzione di un edificio con il marchio Mercatone Uno, se la società M. Cinque S.r.l., titolare del già citato marchio, ha presentato istanza al Comune di Rimini per trasferire una struttura medio piccola di vendita non alimentare di 1.496mq ed ha depositato presso gli uffici competenti il progetto planivolumetrico solo il 25 maggio 2009;

2) come si contempera che la suddetta società abbia già costruito e dichiarato pubblicamente che vicino ad IKEA aprirà una struttura di 4.500mq di superficie di vendita, cioè una grande struttura di vendita, e poi al Comune di Rimini ha presentato istanza per il trasferimento di una struttura medio piccola di 1.496mq;

3) se insieme alla comunicazione del 25 maggio 2009, la società M.Cinque S.r.l. ha presentato anche un atto d’impegno d’obbligo tra la società e lo stesso Comune, così come previsto dalla Deliberazione del Consiglio Regionale n.344 del 2002 nella quale si evidenzia che nella suddetta struttura verrà venduta merce ingombrante e quale quota della superficie di vendita sarà oggetto esclusivamente per il commercio di questa tipologia di merce;

4) con quali modalità, nel Regolamento Edilizio Comunale, viene regolamentata la divisione all’interno degli esercizi commerciali tra la superficie di vendita in parte occupata esclusivamente per il commercio di merce ingombrante e in parte per il commercio di merce non ingombrante.

L’intervento del consigliere provinciale del PDL, Marco Lombardi

In campagna elettorale tutti quelli che hanno partecipato ai miei incontri mi hanno sentito dire due cose molto chiare.

Non ci possiamo più fidare di queste amministrazioni perché non sanno più governare, e nelle politiche pubbliche bisogna inserire il criterio della valutazione dei risultati.

Le recenti questioni del Mercatone Uno e della Notte Rosa sembrano darmi ragione.

Proprio in campagna elettorale, prendevo come esempio la vicenda del Mercatone Uno perché già allora pareva evidente che tra il Vice Sindaco del Comune di Rimini Melucci ed il Sindaco di Coriano Matricardi qualcuno mentiva.

Oggi risulta chiaro che è stato così, spero solo che per la incapacità di questi amministratori pubblici, non ci rimetta una azienda importante e le decine di famiglie che vi lavorano, perché in un momento di crisi come quello attuale, frenare lo sviluppo è un vero crimine.

Per quanto riguarda la Notte Rosa, l’indagine proposta da Ascomfidi e Promozione Alberghiera, rientra tra quelle possibilità di valutare le politiche pubbliche tenendo conto dei costi e dei benefici, e per quanto mi riguarda dovrebbe essere proprio l’Ente Pubblico a commissionarle ad un soggetto terzo per avere le opportune indicazioni, ed in Regione, il progetto CAPIRE , studia proprio queste problematiche.

Sapere che la Notte Rosa, è agli ultimi posti della classifica, come ricaduta dell’evento sul territorio, dovrebbe essere utile agli amministratori per valutarne la giusta portata.

Amministrare un Comune, non è come amministrare una azienda, ma non significa che alcune regole valgano comunque.

Nel caso della Notte Rosa, vogliamo promuovere il territorio, o vogliamo ottenere presenze?

Se guardiamo al primo elemento mi pare che l’indagine dia un giudizio positivo, se guardiamo al secondo no. Inoltre le presenze sono un affare solo per gli alberghi o lo sono per tutto il tessuto economico? Anche in questo caso mi pare che l’indagine dia un giudizio positivo nel primo caso e meno lusinghiero nel secondo.

Le attuali giunte di centrosinistra, non sono abituate a subire un giudizio obiettivo su ciò che fanno, ed il sistema emiliano-romagnolo si è sempre basato sul fatto di comprarsi la benevolenza degli operatori indipendentemente dalla valutazione dei risultati.

Valutare i risultati invece ci permetterebbe di fare le opportune modifiche.

Nessuno contesta la buona immagine esterna che ci regala la Notte Rosa, ma si può sostenere che forse i costi sono troppo elevati se parliamo solo di immagine e non di affari per il territorio?

Ecco che allora ritorna attuale il discorso che già nel famoso viaggio di Sharm fecero i “privati”.

Non può essere che se la gestione concreta di questi eventi venisse affidata completamente a loro, i costi sarebbero più ridotti visto che il pubblico su “cantanti” ed “agenzie “ dimostra di non saper tirare sul prezzo pagando cifre fuori mercato?

Buona amministrazione significa fare cose utili alla collettività al prezzo giusto e non ad ogni costo se non son buoni tutti e significa solo fare clientela. Tanto paga sempre pantalone.

Marco Lombardi