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Politica Provincia

Coordinamento Donne Rimini a Vitali: Giunta e donne, i conti non tornano

In foto: Dopo la nomina della Giunta provinciale, che al momento vede la presenza di una sola donna, il Coordinamento delle Donne di Rimini scrive al presidente della Provincia, Vitali, per richiamare agli impegni presi:
Dopo la nomina della Giunta provinciale, che al momento vede la presenza di una sola donna, il Coordinamento delle Donne di Rimini scrive al presidente della Provincia, Vitali, per richiamare agli impegni presi:
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mar 14 lug 2009 11:10 ~ ultimo agg. 00:00
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Gentile Presidente della Provincia Stefano Vitali,
desideriamo – con questa lettera aperta –chiederLe un incontro in merito alla giunta da Lei presentata lunedì 6 luglio, giacché nel gioco di equilibrismi politici in seno alle segreterie dei partiti, l’unico equilibrio a non essere stato rispettato è indubbiamente quello della parità di genere. Ad oggi, su sei assessori figura solo una donna, molto in gamba per la verità, ma una soltanto e alla quale facciamo, assieme alle congratulazioni, anche i nostri migliori auguri.

A parte nominare un altro assessore, una seconda presenza femminile che – a suo dire – sta cercando, che cos’altro intende fare per ovviare all’attuale disparità di genere? Nello specifico, Lei ha dichiarato che «l’importante è portare a casa i risultati e dotare questo territorio di una classe dirigente adeguata sia maschile che femminile».

Non sta certo a noi sottolineare l’importanza di riequilibrare politicamente ciò che la società (soprattutto quella italiana) non riesce ancora a esprimere: ci sono centinaia di donne sul nostro territorio (nei partiti, nelle professioni, nella scuola, etc.) le quali, nonostante competenze, professionalità e autorevolezza certificate, vengono escluse e non riescono a dare il loro contributo. E ciò è ancor più vero nel sistema della politica e dei partiti.

Non fraintenda. Non desideriamo sollevare inutili polemiche su ciò che si sarebbe potuto fare. Anche per noi l’importante è portare a casa i risultati e, allo stesso modo, desideriamo il profilarsi di «una classe dirigente adeguata» a cominciare dalla «presenza complessivamente paritaria di entrambi i sessi nella giunta» come lo Statuto della Provincia, appunto, prevede.

I conti, al momento, non tornano e la questione quindi non è sui se e sui ma. Non servono scuse né giustificazioni, occorre invece operare una ristrutturazione democratica della politica in generale che tenga conto della parità di genere e alla quale i partiti dovranno (sempre tardi) adeguarsi, e Lei, Presidente, è l’uomo chiamato ad assumersi questa responsabilità per i prossimi cinque anni.

Parliamoci chiaramente. Ci riferiamo inoltre alle donne «negli altri organismi collegiali, nonché negli enti, aziende ed istituzioni partecipati, controllati o dipendenti dalla Provincia». Vorremmo discutere con Lei serenamente e in maniera costruttiva, non già dell’opportunità o meno di muoversi affinché si instauri questo necessario riequilibrio nella distribuzione delle competenze e dei poteri, bensì delle tempistiche con le quali questo processo virtuoso potrà finalmente essere rispettato senza restare nel limbo delle buone intenzioni.

Del resto nel nostro territorio, quasi interamente rinnovato, la Sua non è certo l’unica giunta che continui a preservare, pressoché inalterata, l’oggettiva quanto endemica sotto-rappresentanza femminile. La marginalità del ruolo delle donne nei posti decisionali che da sempre caratterizza il contesto politico e amministrativo nel nostro Paese costituisce un disvalore per l’intera società italiana.

In generale, la presenza femminile si riduce in maniera inversamente proporzionale al crescere dell’importanza e del peso politico dell’istituzione da rappresentare, o dell’organizzazione da dirigere secondo la più recente indagine Istat promossa dal Ministero per le Pari Opportunità. E questo la dice lunga sulle dispari opportunità riservate alle donne e che le “quote rosa” nascondono anche laddove venissero integralmente applicate.

In quanto esponente di punta del Partito Democratico, partiamo dal presupposto che Lei sia d’accordo con noi su questi principi di democrazia non più eludibili. Le chiediamo pertanto di agire con tempestività per una corretta applicazione dell’articolo 6 dello Statuto e di mantenere fede agli impegni presi in campagna elettorale, relativamente all’istituzione di un Assessorato alle Pari Opportunità.
In attesa di una Sua sollecita risposta, Le porgiamo

Distinti saluti

Coordinamento Donne Rimini