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Politica Rimini

Case popolari. Prc attacca dopo emendamenti approvati dalla minoranza

In foto: Il regolamento per l'assegnazione delle case popolari che - grazie ad alcuni emendamenti del cemtrodestra - privilegerà gli italiani rispetto agli stranieri, mina la serenità della maggioranza guidata dal sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli.
Il regolamento per l'assegnazione delle case popolari che - grazie ad alcuni emendamenti del cemtrodestra  - privilegerà gli italiani rispetto agli stranieri, mina la serenità della maggioranza guidata dal sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli.
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mar 21 lug 2009 13:28 ~ ultimo agg. 00:00
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Ad attaccare è Rifondazione Comunista che, in una nota firmata dal segretario provinciale Paolo Pantaleoni, spiega che “per riconoscersi nell’attuale maggioranza” Rifondazione Comunista ritiene opportuna “la bocciatura unanime e senza distinguo di sorta degli emendamenti della minoranza in Consiglio Comunale come atto politico manifesto di contrarietà a qualsiasi processo discriminatorio”.

Di seguito, la nota inviata da Paolo Pantaleoni, segretario provinciale di Rifondazione Comunista.

“Più volte come soggetto politico abbiamo denunciato il rischio di una deriva sociale e culturale di stampo razzista tanto nella società quanto nelle istituzioni.
Il pacchetto sicurezza varato dal governo delle destre nasce da un’impostazione culturale escludente e discriminatoria che attiva pratiche repressive che segnano un imbararimento ulteriore dello stato di diritto ed una riforma in termini autoritari dell’assetto normativo.
Gli emendamenti della Pdl approvati ieri in Commissione Consiliare a Rimini rispetto i criteri per la compilazione delle graduatorie nell’accesso alle case popolari, che premiano il possesso della cittadinanza italiana e non il bisogno, costituiscono di fatto una pratica di carattere discriminatorio figlia legittima di una deriva razzista radicata nella società.
Tali emendamenti farebbero la gioia dell’onorevole Salvini, ovvero di colui che, quando non è impegnato nell’esibirsi in cori da stadio razzisti tra boccali di birra che abbondano alle Feste della Padania, propone la creazione di posti riservati ai milanesi sugli autobus dell’amministrazione comunale meneghina.
Riteniamo gravissime le assenze in Commissione Consiliare dei consiglieri di maggioranza, assenze che hanno consentito l’approvazione degli emendamenti della Pdl.
Affinchè Rifondazione possa riconoscersi nell’attuale maggioranza occorre la bocciatura unanime e senza distinguo di sorta degli emendamenti della minoranza in Consiglio Comunale come atto politico manifesto di contrarietà a qualsiasi processo discriminatorio.
Ci pare infatti che l’attuale maggioranza consideri prioritarie le tematiche legate ad urbanistica e turismo ponendo in subordine le tematiche sociali ed in tal senso rilanciamo la nostra proposta rispetto la realizzazione del centro a bassa soglia, dei farmers market e sulla non adozione di criteri discriminatori nell’erogazione del welfare.
Riteniamo che serva la verifica annunciata dal sindaco e che la stessa debba avvenire nel merito rispetto l’attuazione del programma e che pertanto vada fatta coinvolgendo tutte le forze politiche di maggioranza e non solo i singoli consiglieri.
Crediamo che occorra un crono-programma attraverso cui l’attuale maggioranza indichi le priorità programmatiche da realizzare entro il termine della legislatura e all’interno di tale crono-programma occorrerà conferire centralità al tema della crisi ed alla questione sociale affinchè Rifondazione possa continuare a fare parte dell’attuale coalizione.
Chiediamo pertanto al Partito Democratico, troppo spesso silente sulle questioni sociali, ed ingessato dalle dinamiche congressuali di rompere il silenzio assordante che lo anima per prendere pubblicamente parola rispetto al tema in questione, ovvero l’adozione di un percorso discriminatorio e chiediamo al Presidente della Provincia Stefano Vitali, come da programma di mandato, di attivarsi al fine di produrre un nuovo atto di indirizzo sui criteri per l’ammissibilità delle domande per le graduatorie delle case popolari essendo quello attualmente in vigore profondamente distante dall’idea di non differenziazione del welfare che il centro sinistra ha formalmente adottato in sede di programmazione congiunta”.