Canoni spiaggia. Via libera agli aumenti. Eliminati riferimenti alle località
In base alla normativa – modulata su un disegno di legge presentato dalla Giunta emiliano-romagnola – le aree vengono i definite ad ‘alta’ e ‘normale’ valenza turistica, mentre è stato eliminato dal testo ogni riferimento alle diverse località. In precedenza venivano inseriti in prima categoria cinque comuni – Ravenna, Cervia, Cesenatico, Rimini e
Riccione – in cui i canoni di concessione venivano raddoppiati e nella seconda tutti gli altri, in cui i canoni venivano mantenuti
invariati per la parte nazionale.
Al momento la Regione applica un +35% rispetto al canone nazionale già adeguato: l’imposta viene riscossa dai Comuni, destinando il 30% alla
Regione e trattenendo il 5%.
Contestualmente, ha osservato l’assessore al turismo Guido Pasi, è previsto “il
prolungamento delle concessioni fino al massimo consentito dalla legge. L’applicazione di un bando per concedere il bene demaniale – ha
precisato – non garantisce granché: è invece augurabile mantenere il nostro modello fatto di tanti piccoli e diversi bagni, così è stato applicato il ‘diritto d’insistenza
previsto dalla legge italiana”.