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Calcio. 'Arriviamo con tanto entusiasmo' dicono in coro Zamagna e Melotti

In foto: Il vice-allenatore del Rimini sarà Malferrari. Ritiro ad Acquapartita. La conferenza stampa integrale sarà trasmessa su Icaro Rimini TV alle 17,15 e su Icaro Rimini TV e su èTV Romagna alle 20,40.
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Il vice-allenatore del Rimini sarà Malferrari. Ritiro ad Acquapartita. La conferenza stampa integrale sarà trasmessa su Icaro Rimini TV alle 17,15 e su Icaro Rimini TV e su èTV Romagna alle 20,40. <br><a href=http://www.riminicalcio.com/_vti_g1_nwArt.aspx?idnews=3139&offs=1&key=&rpstry=4_ target=_blank>www.riminicalcio.com</a>
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lun 29 giu 2009 12:25 ~ ultimo agg. 00:00
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Arrivano a Rimini con tanto entusiasmo. Sono stati presentati questa mattina, presso la sala stampa del “Romeo Neri”, il nuovo direttore sportivo del Rimini, Gabriele Zamagna, ed il nuovo tecnico dei biancorossi, Mauro Melotti, riminese doc il primo, d’adozione il secondo, che guidò i romagnoli già nel torneo di C2 ’97/’98.

Ufficializzati anche il vice-allenatore: Mirko Malferrari, e l’allenatore della Berretti, Giordano Cinquetti. La squadra andrà in ritiro ad Acquapartita. Subito dopo l’incontro con gli organi d’informazione Zamagna, Melotti ed il team manager Ceccherini sono partiti per la località di Bagno di Romagna per verificare le strutture che avranno a disposizione per la prima parte della preparazione.

Ad aprire l’incontro con la stampa è stato il nuovo responsabile delle relazioni esterne del Rimini, l’avvocato Giovanni Boldrini, che ha ricordato come l’ultima volta che abbia presentato un allenatore fosse quando arrivò in Romagna Leonardo Acori. “Spero porti fortuna anche questa volta” ha aggiunto.
“La retrocessione ha avuto conseguenze devastanti sia dal punto di vista sportivo che economico, valutabili tra i 4 ed i 5 milioni di euro – è sempre l’avv. Boldrini a parlare -. La Cocif ha deciso di continuare l’avventura nel calcio, partendo da due elementi base. Il primo è che viviamo una situazione difficile a 360° e quindi la gestione sarà oculata. Si cercherà di ottenere buoni risultati sportivi, senza avventurarsi in situazioni che possano esporre troppo la società da un punto di vista economico.
Il secondo è che, a parte quattro imbecilli che se la sono presa con Ricchiuti, in generale i tifosi hanno accettato con serenità la retrocessione. Il mondo politico ed imprenditoriale riminesi non hanno dato invece un grande aiuto. A Rimini sono state declamante tante cose, ma di concreto non si è fatto nulla. Prova né è la questione stadio, ma senza tirare in ballo partite grosse, basta guardare semplicemente i campi di allenamento messi a disposizione del Rimini. Alla luce di questa situazione, le decisioni della società saranno ponderate, serie. Da qui la scelta di Gabriele Zamagna diesse e Mauro Melotti allenatore. Melotti che aveva lasciato ottimi ricordi a Rimini. Riteniamo che possano centrare buoni risultati. Non siamo qui a parlare di obiettivi.
Siamo qui anche a chiedervi di aiutare la società. Basta critiche sul passato. Quel che conta è da adesso in avanti. Vogliamo un blocco compatto tra società, stampa e tifosi per andare avanti.
Capisco che assaggiata la serie B la vecchia C1, che adesso si chiama Prima Divisione, un nome che a me non piace, possa sembrare una pietanza meno gradita. Però dobbiamo ricordarci che nella nostra categoria ci sono tante piazze importanti”.

Il direttore generale della Cocif, Piero Cataldo, ha ringraziato tutti coloro che sono stati vicini al Rimini. “Voglio in primo luogo ringraziare tutti i tifosi che hanno seguito il Rimini – ha detto -. Tralascio solo i pochi violenti che condanno (in riferimento agli episodi che hanno riguardato Ricchiuti, ndr). Perché stare vicino al Rimini vuol dire stare vicini alla Cocif. E questo per noi è importante.
Voglio poi ringraziare il Questore e le forze dell’ordine, gli sponsor che ci hanno sostenuto e che speriamo continuino a farlo. E tutti coloro che hanno lavorato per la Rimini calcio.
Vi ho lasciato alla fine, ma ringrazio anche voi della carta stampata, delle radio e delle televisioni che avete seguito il Rimini con affetto.
Cercheremo di migliorare i nostri rapporti, tutto nell’ambito di una lealtà di fondo. Del resto, tutti condividiamo questo attaccamento alla maglia biancorossa.
La Cocif, come tutte le aziende in questo momento, sta attraversando mille difficoltà. Ma stiamo iniziando a lavorare. Abbiamo scelto come direttore tecnico un riminese doc e come allenatore un riminese d’adozione come Melotti. Partiamo da fondamenta solide.
Abbiamo dimostrato che noi ci siamo. Se qualcuno vuole entrare in società non abbiamo nessuna preclusione. Vogliamo vedere partecipazione”.

Il presidente del Rimini, Luca Benedettini, in procinto di essere nominato presidente della Cocif, presto cambierà ruolo all’interno del sodalizio sportivo. “Non c’è incompatibilità tra i due ruoli, ma per mantenere una certa trasparenza chiederò di non rivestire più l’incarico di presidente. Rimarrò comunque all’interno del Rimini con la massima partecipazione, magari come Amministratore delegato”.
Sul futuro del Rimini, Benedettini ha detto: “Questa retrocessione, come vedrete anche dal mio viso non ancora del tutto assorbita, ha aperto per noi molti punti interrogativi. Ci sono alcuni sassolini che mi vorrei levare dalle scarpe, ma ho deciso di non farlo.
Questo calcio non ridistribuisce le risorse equamente. Accadeva in B, accade ancora di più in Lega Pro.
In tutte le stagioni, a fine anno abbiamo sempre dovuto ripianare i debiti. Da adesso in avanti la gestione dovrà quindi essere ancora più oculata. Per
questo ci siamo affidati a Zamagna, che noi stimiamo ma sappiano godere anche di grande stima in tutto l’ambiente calcistico.
Insieme a lui e a Ceccherini in pochissimi minuti abbiamo scelto l’allenatore. Melotti ci aveva lasciato un gran bel ricordo, al di là che sul piano tecnico, per le capacità umane e il polso.
La retrocessione, dal mio punto di vista immeritata, è stata uno schiaffo. Non ci aspettavamo di certo di retrocedere con una squadra così. Adesso ripartiamo di slancio”.

E’ stata poi la volta del nuovo direttore sportivo biancorosso, Gabriele Zamagna. “Ambivo a questo ruolo – è l’incipit dell’ex dirigente del Parma -. Quando un amico mi ha detto che il Rimini cercava un direttore sportivo speravo in cuor mio di ricevere una chiamata.
La telefonata del dottor Benedettini è arrivata al mio rientro dalla Svezia, dove avevo seguito per il Parma gli Europei Under 21. Ho chiuso il telefono e fatto un urlo, come se avessi segnato un gol o salvato la mia porta. Ho chiamato subito mia moglie e le ho detto che avevo appena ricevuto la telefonata che speravo. “Chi ti ha chiamato, la Juventus?” mi ha risposto.
La scelta dell’allenatore è caduta su Melotti perché vogliamo costruire un gruppo solido, basato anche sull’amicizia. Sono convinto che riusciremo a toglierci delle belle soddisfazioni.
La risposta migliore ad una retrocessione, me lo ha insegnato il Parma, è ripartire. Anche qui, come nella città emiliana, ho visto la volontà di ripartire con il piede giusto.
Abbiamo le idee ben chiare su come costruire la squadra. A breve incontreremo i giocatori che hanno fatto parte della rosa di quest’anno e studieremo le strategie per il futuro immediato.
Dobbiamo cercare di ridurre il monte stipendi, rendendo competitiva la rosa a disposizione di Melotti. La crisi è generalizzata. Ma noi non svendiamo nessuno. L’esempio è la compartecipazione di La Camera. Il giocatore ambiva a rimanere nella serie cadetta ed il Padova a parole lo voleva. Ma l’offerta che ci ha fatto è stata da noi ritenuta insufficiente. Così siamo andati alle buste e ci siamo aggiudicati anche l’altra metà del suo cartellino.
Con Melotti c’è piena sintonia dal punto di vista tecnico, così come con il dottor Benedettini abbiamo trovato subito il giusto feeling”.

Le prime parole di Mauro Melotti sono in ricordo del compianto patron, Vincenzo bellavista. “Volevo innanzitutto salutare e ringraziare Vincenzo Bellavista. E’ una cosa mia, che mi sentivo di fare.
Il mio compito e quello di Lele (Zamagna, ndr) è di portare a Rimini l’entusiasmo che abbiamo noi. Io poi non sono retrocesso, sono invece stato promosso, perché l’anno scorso ho allenato in Seconda Divisione (salvezza ai play out con il Carpenedolo, preso in corsa, ndr).
Rimanere delusi per tanto tempo non aiuta. Anche se questa è una piazza che non meritava una retrocessione con 50 punti.
Io sono un allenatore che fa del campo la sua dote principale”.
Il nuovo condottiero dei biancorossi mette subito le cose in chiaro.
“Le mie non sono esigenze esagerate. Noi cerchiamo giocatori che abbiano voglia di riscatto e di far bene. Non vogliamo qualcuno che resti solo perché ha un contratto in essere e perché deve ritirare lo stipendio a fine mese.
Qui mi era stato scippato un campionato tanti anni fa. Ma il mio rapporto con i tifosi è sempre stato buono. Rispetto il lavoro degli altri e pretendo che sia rispettato il mio.
Dal punto di vista tattico non mi sono discostato mai troppo dal 4-4-2, ma sono un allenatore che pensa che sia l’allenatore che debba adattare il modulo ai giocatori a disposizione e non il contrario”.

La conferenza stampa integrale sarà trasmessa su Icaro Rimini TV alle 17,15 e su Icaro Rimini TV e su èTV Romagna alle 20,40.

(nella foto Bove, il tavolo dei relatori. Da sinistra verso destra: Piero Cataldo, Luca Benedettini, Giovanni Boldrini, Gabriele Zamagna e Mauro Melotti)