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Rimini

Scontri in Kenya: le voci dei volontari in missione

In foto: Ci sono anche diversi romagnoli in Kenia, il paese africano martoriato negli ultimi giorni da violenze che sono già costate la vita a centinaia di persone. (il servizio di E' Tv)
Ci sono anche diversi romagnoli in Kenia, il paese africano martoriato negli ultimi giorni da violenze che sono già costate la vita a centinaia di persone. 
(il <a href=http://www.youtube.com/v/SyJCVr8AwNk target=_blank>servizio</a> di E' Tv)
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gio 3 gen 2008 19:16 ~ ultimo agg. 00:00
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La rabbia e le differenze tra le diverse tribù sono venute prepotentemente a galla dopo le discusse elezioni e in tutto il paese la situazione rischia di precipitare.
Guardano con grande apprensione alle violenze che si sono scatenate a pochi chilometri da loro, con un orecchio teso alla radio per capire come si evolve la situazione. I volontari della Papa Giovanni XXIII di Rimini operano da anni in una piccola baraccopoli alla periferia di Nairobi. Lì gli scontri fortunatamente non sono arrivati, ma la violenza, al di là dell’apparente calma, sta incidendo pesantemente sulla vita quotidiana, racconta Massimo Barbiero, volontario dell’Associazione Papa Giovanni XXIII in Kenia.

Anche a padre Felice Garau, in una zona orientale del paese, arrivano solo notizie frammentarie degli scontri dalla capitale. Il missionario è fratello di padre Vittorio, superiore alla chiesa dei paolotti di piazza Tre Martiri. Di lui non si erano avute notizie per alcuni giorni solo perchè si trovava in una zona dove non prende bene il cellulare. L’unico problema che stanno iniziando ad avere dalle sue parti, racconta, è con la benzina.

Intanto, a Nairobi, la situazione si è tranquillizzata per ora, dopo che questa mattina i militari del presidente Kibaki, riconfermato dalle discusse elezioni, avevano caricato con acqua e lacrimogeni i primi manifestanti, portati in piazza dal leader dell’opposizione Odinga.