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Rimini

Il saluto del Prefetto. Il ministero: 'Non interessa più nuova Questura'

In foto: Cambia il prefetto a Rimini: il dottor Domenico Mannino in carica dal 6 aprile 2006, lascia da domani per assumere la carica di Prefetto di Livorno.
Cambia il prefetto a Rimini: il dottor Domenico Mannino in carica dal 6 aprile 2006, lascia da domani per assumere la carica di Prefetto di Livorno.
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mer 9 gen 2008 13:05 ~ ultimo agg. 00:00
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Al suo posto subentra il dottor Vittorio Saladino, calabrese di origine, proveniente dalla Prefettura di Agrigento che si presenterà domani alla stampa. Questa mattina il saluto alla città del prefetto uscente non è stato solo il solito ringraziamento: Mannino ha elencato lati positivi e negativi della sua gestione e della provincia. “Sono molto rammaricato – ha detto – di non aver potuto dare alle forze di Polizia la sede che meritano, sbloccando la questione della nuova Questura. Abbiamo tentato di tutto, ma non è stato possibile arrivare ad una soluzione”. La nuova sede della Polizia di Stato, pronta da anni, non è stata ancora consegnata dal costruttore al Comune e al Ministero degli Interni per problemi legali ed economici relativi all’ammontare dell’affitto. “E qualche mese fa – ha reso noto il Prefetto – il Ministero ha scritto al costruttore, per comunicare che l’immobile non interessa più. Questo vuol dire che bisognerà trovare una nuova sede per far lavorare in condizioni dignitose la Polizia, perché adesso queste condizioni non ci sono. E ciò crea disagio anche ai cittadini”.
Mannino ha ricordato anche l’organico “striminzito” della Prefettura riminese “che viene sistematicamente ignorata a livello centrale. E nonostante i grandi rinforzi che vengono inviati d’estate in città, le statistiche sui dati della criminalità sembrano darci torto. Invece non si tiene conto che qui non abbiamo a che fare solo con i 130mila residenti ma spesso con un milione di persone”. “Inoltre – ha aggiunto – occorrerebbe una maggiore collaborazione dei cittadini e delle categorie economiche i cui interessi sono spesso confliggenti. Una maggiore volontà di rapportarsi positivamente con le forze dell’ordine e di collaborare fra di loro, aiuterebbe tutti a svolgere meglio il proprio lavoro”. (Ansa)