newsrimini.it

Ric. pubb: riflessione sulla scomparsa dei quattro giovani rom

“Quattro cugini che insieme stavano bene: Brenda, Monica, Valentino, Vanessa. Li conosco tutti e quattro. Un’uscita per un cinema. Fino ad allora una sola fuga: in sala giochi. Ragazzini con un grande attaccamento alla famiglia e ai propri fratelli. Sono scomparsi la sera del 10 settembre. Di loro non si sa ancora niente. Brenda aveva con sé un cellulare, che manda una risposta muta e poi il segnale si interrompe. Con loro non avevano nulla se non i soldi per il cinema. Patricija, la madre di Brenda, alla mia domanda se a casa avessero lasciato cose per loro importanti, mi risponde di sì. “Senza dubbio, Brenda ha lasciato la cosa più importante per lei: i suoi fratelli. La piccola di casa, tre anni, si fa chiamare piccola Brenda adesso, in segno di protesta perché non riesce ad accettare la scomparsa di sua sorella.”
Nenad, il padre di Monica è sempre in viaggio a cercarli. Banana, madre di Vanessa e Valentino, ha mobilitato tutti i parenti sparsi in Italia. Dove sono i ragazzi? Se pure fosse una fuga volontaria, con chi sono adesso? Chi li nasconde e perché? Se pure una di loro avesse trovato un fidanzato, perché non farsi viva con i genitori dopo tanti giorni e metterli al corrente del fatto? Chi si prenderebbe la responsabilità del sequestro di quattro minori per una fuga d’amore? Perché il cellulare di Brenda non si sa ancora tracciato? Come possono scomparire quattro ragazzini tutti insieme, senza lasciare traccia?

Per chiunque possa dire che la scomparsa di quattro minori rom, per loro cultura, sia poco preoccupante, la risposta è secca: i minori sono figli di tutti. Fino alla maggiore età, nessuno deve essere abbandonato a se stesso. Esistono leggi in tutela dei minorenni. Avere rapporti con minorenni è abuso sessuale. Approfittare della buona fede, plagiare un minorenne è abuso. I Rom o Sinti non fanno certo eccezione. E a questi interlocutori chiedo di prestarmi la sfera di cristallo, ogni tanto. Ne avrei bisogno anch’io”.