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Ambiente Riccione

LAS e inquinamento fanghi: incentivi per alberghi che usano detersivi ecologici

In foto: Tra i paradossi ambientali del nostro modo di vivere, c'é anche quello per cui pulire spesso vuol dire inquinare.
Tra i paradossi ambientali del nostro modo di vivere, c'é anche quello per cui pulire spesso vuol dire inquinare.
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mar 25 set 2007 19:25 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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Da Riccione arriva una proposta concreta per limitare le sostanze nocive presenti nei detergenti per il corpo e per la casa.
Con la possibilità di vantaggi ambientali ma anche economici.

Si chiamano tensioattivi anionici, noti come LAS. E per colpa loro dal 2005 i fanghi derivati dalla depurazione delle acque di scarico non possono più essere riutilizzati in agricoltura. Vanno invece sottoposti ad appositi trattamenti, con uteriori costi. La soluzione di per sé appare semplice. Usare detersivi senza LAS. Preparando l’intervneto a un recente convegno sui fanghi da dapurazione, l’assessore all’Ambiente del Comune di Riccione Mario Galasso ha chiesto ai responsabili di Officina Naturae, commercianti di prodotti ecosostenibili, lumi sui detersivi meno inquinanti. La risposta è che ci sono prodotti non inquinanti: ecolabel o simili, certificati e in grado di rispettare gli standard di quelli normali. Da qui la proposta, la prima in Italia: agli alberghi di usare detergenti ecologici, a Hera di effettuare sconti sull’acqua alle strutture aderenti.
Disponibile Hera, purché ci siano un progetto di ampia portata e controlli sugli alberghi che aderiscono. Disponibili gli albergatori di Riccione, purché il tornaconto sia reale e non simbolico. Favorevole l’ATO, che ricorda il triste precedente del fosforo dei detersivi, colpevole dello sviluppo incontrollato delle alghe in mare. Un problema ambientale, i LAS, ma anche economico: si è infatti cominciato a parlarne quando i costi aggiuntivi di depurazione sono finiti nelle bollette degli utenti. La provincia di Rimini conferisce annualmente circa 33-36mila tonnellate di fanghi, spendendo 88 € a tonnellata per lo smaltimento, per un costo complessivo di 3 milioni di € l’anno, che a sua volta si riflette sull’aumento delle tariffe. I cittadini per primi, quindi, sono invitati a usare detersivi alternativi.