newsrimini.it

Ex corderia, tra viabilità da ripensare e ‘guerre’ per finta

Ordine del giorno rinviato in attesa di una nuova proposta sulla viabilità da parte dell’assessorato ai lavori pubblici. Quella attuale, infatti, aveva ricevuto osservazioni che avrebbero portato a un parere contrario da parte del Quartiere 5. Una decisione, quella del rinvio, condivisa dalle parti, anche se il voto non è stato unanime. Se ne riparlerà tra una ventina di giorni. Intanto il clima resta acceso. La Corderia copre un’area di 77.000 metri quadri abbandonata dai tempi della seconda Guerra. Ma sul progetto – che prevede residenziale, commerciale e direzionale – l’opposizione ha subito dato battaglia.
A partire, appunto, dalla viabilità: senza un’adeguata riqualificazione stradale, l’impatto su via Marconi e sulle vie limitrofe sarebbe disastroso.
I 25.000 metri quadri di verde previsti, inoltre, non bastano agli ambientalisti, che puntano il dito contro le nuove colate di cemento in una zona già fortemente urbanizzata. E, ancora, la questione delle parti storiche, vincolate dalla Sovrintendenza: affreschi, decorazioni e soprattutto macchinari d’epoca. La Corderia è un potenziale museo protoindustriale di grande interesse. Anche se la ruggine ha fatto ormai i suoi danni, come testimoniano le foto pubblicate in internet da un reporter entrato nella corderia, oggi proprietà privata. Non l’unico, però, a scavalcare i muri.
Ci sono entrati, in tenuta militare, dei ragazzi che si divertono a giocare alla guerra in spazi abbandonati, e che nella corderia ci hanno simulato una delle loro battaglie. (i filmati delle loro battaglie)
In un luogo che la guerra, quella vera, l’ha vissuta davvero. Quale che sia il nuovo progetto, la corderia, rasa la suolo dai bombardamenti, dovrà essere bonificata dalla grande quantità di ordigni bellici nascosti.
Fu usata dai tedeschi come deposito di materiale bellico e campo di smistamento dei prigionieri. Ci passò anche Alberto Marvelli.
(Newsrimini.it)

La storia della Corderia a cura della giornalista riminese Maria Cristina Muccioli.