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Rimini-Mantova: uno spareggio da vivere con sportività

La partita di calcio di domenica 10 giugno tra Rimini e Mantova assume un significato molto particolare. E’ l’ultima giornata di campionato e entrambe le formazioni si contendono l’accesso ai play off con un conseguente carico di tensione agonistica e altrettanta attesa da parte dei supporter. Sarà una giornata particolare anche per chi è deputato a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, sia dentro che fuori al ‘Romeo Neri’. Sono tante le persone mobilitate per questo compito; un impegno considerevole, pur in concomitanza di eventi e appuntamenti in Italia che obbligatoriamente richiedono sforzi organizzativi enormi alle forze dell’ordine.
E’ questa la ragione che ci porta a fare appello ai tifosi e al pubblico riminese affinché vivano la partita con il giusto spirito sportivo e dunque coinvolgendo anch’essi nel far sì che domenica a prevalere non siano atteggiamenti negativi, scomposti, o peggio violenti.

Più che nelle altre circostanze è necessario che, responsabilmente, gli straordinari appassionati dei colori biancorossi uniscano il loro sostegno a favore del Rimini, e non contro i giocatori o i tifosi avversari; è necessario, ancora più responsabilmente, che i tanti fan della squadra di Acori respingano qualsiasi provocazione e- se è il caso- prendano pubblicamente le distanze dai facinorosi e da chi intende la partita come una guerra permanente contro il mondo.

Così si agevolerà anche il non facile lavoro di chi opera per tutelare lo spettacolo in campo e la sicurezza sugli spalti.

Siano sicuri che questo nostro invito farà breccia nei cuori del pubblico riminese, il quale nella stragrande maggioranza per tutto il campionato ha saputo distinguersi per sana passione e sportività. Deve essere così anche domenica: non ci deve essere spazio per chi entra allo stadio con cattive intenzioni o chi vuole fomentarle. In questo modo si onorerà al meglio e fino in fondo il grande campionato del Rimini, la memoria di Vincenzo Bellavista, l’attaccamento del pubblico e, in definitiva, la civiltà di tutta la città.”