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Rimini

Nuovo macello: il Comune ratifica accordo. I commenti politici

In foto: Come quello provinciale, anche il Consiglio comunale di Rimini ha approvato ieri l’adesione del Comune di Rimini all’Accordo di programma per la realizzazione del nuovo macello pubblico provinciale nel territorio comunale di Rimini, in zona Orsoleto.
Come quello provinciale, anche il Consiglio comunale di Rimini ha approvato ieri l’adesione del Comune di Rimini all’Accordo di programma per la realizzazione del nuovo macello pubblico provinciale nel territorio comunale di Rimini, in zona Orsoleto.
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ven 1 giu 2007 16:46 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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32 i consiglieri favorevoli, tre gli astenuti.
Le altre parti coinvolte nel progetto sono Regione, Provincia e Ausl di Rimini.
Il nuovo macello pubblico avrà un costo di oltre 5 milioni di euro, ripartiti al 60% con capitale pubblico e al 40% con quello privato.
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Il commento dell’assessore comunale alla Pianificazione del Territorio, Antonio Gamberini:

“Il voto alla quasi unanimità del Consiglio comunale – ha dichiarato dopo la votazione l’assessore Gamberini – conferma come l’esigenza della realizzazione di un macello pubblico fosse sentita da tutti, rispecchiata dal voto del Consiglio sia da parte della maggioranza che della minoranza. Con la realizzazione di quest’opera potremo così dare risposta in tempi brevi e certi alle esigenze dei nostri allevatori. Offrendo condizioni più favorevoli per allevare e macellare, gli allevatori potranno impegnarsi maggiormente nello sviluppo della zootecnica puntando alla valorizzazione della tipicità del prodotto e della produzione di pregio a tutela della qualità e dei percorsi della rintracciabilità.

La realizzazione di un nuovo macello è un investimento importante – ha proseguito Gamberini – che non dà risposta solo agli allevatori ma che, gettando le basi per un nuovo sviluppo del settore agricolo dell’allevamento, risponde alla domanda di sempre maggior qualità e garanzia che proviene dai consumatori. Sarà più facile poter portare sulle tavole dei riminesi, dei nostri ristoranti e dei nostri alberghi le carni di qualità del nostro territorio, valorizzandolo proprio puntando sulla tipicità del prodotto.

Un investimento, quindi, che deve essere visto nell’integrazione tra l’allevamento dei capi di bestiame e settori come il commercio, l’artigianato, i servizi, che nella nostra realtà significano, in particolare, alberghi e ristoranti.

Va sottolineato inoltre come questa infrastruttura dia una risposta importante ad una domanda proveniente da un’area più vasta del territorio provinciale, allargandosi al Montefeltro e all’area del basso cesenate. In quest’ottica va letto con soddisfazione l’impegno a una stretta collaborazione e sinergia col macello di Talamello, con cui sarà realizzata una forte integrazione e programmazione operativa e strategica”.

Il nuovo macello pubblico avrà un costo di oltre 5 milioni di euro, ripartiti al 60% con capitale pubblico e al 40% con quello privato.

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SODDISFAZIONE COLDIRETTI E APA PER IL VIA LIBERA AL MACELLO

Grande soddisfazione in casa Coldiretti Rimini e APA dopo il via libera dei consigli provinciale e comunale in variante al PRG e al Ptcp per la realizzazione del nuovo macello in via orsoleto.
La Dirigenza provinciale Coldiretti ha infatti presenziato in numero significativo alla seduta del Consiglio comunale, confortata dalla decisione in senso positivo, emersa a livello provinciale già nel tardo pomeriggio.
Si tratta – dichiara Coldiretti – di un provvedimento atteso da tempo che di fatto dà il via libera alla realizzazione del macello provinciale.
A questo punto – continua Coldiretti – si dovrebbe giungere in tempi rapidi all’ottenimento di una struttura che è strategica per l’economia agricola non solo della nostra provincia ma di un comprensorio interprovinciale.
Da tempo la nostra organizzazione – dichiara Pintus Melchiorre Presidente di Coldiretti Rimini – sta portando avanti una politica di valorizzazione delle produzioni locali attraverso percorsi sulla rintracciabilità, etichettatura, provenienza e qualità dei prodotti agricoli. L’intero settore allevatoriale riminese per poter dare un giusto risalto ed un giusto valore alla propria attività ha l’assoluta necessità di avere questo tipo di struttura.
Pensiamo ad esempio – spiega Pintus – al lavoro svolto sulla razza romagnola, questa razza bovina che fino a poco tempo fa era a rischio d’estinzione e che oggi viene considerata una delle razze italiane più pregiata, incontrando il favore di un pubblico di consumatori sempre più ampio.
Si tratta – continua Pintus – di un risultato reso possibile anche grazie ad iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica, forme di vendita diretta della carne e ripetute iniziative per far conoscere le caratteristiche qualitative del prodotto con sagre e fiere.
Auspichiamo, inoltre, – conclude Pintus – che tale struttura, possa essere un punto di riferimento per il mondo alberghiero creando sinergie positive e di valorizzazione del territorio tra la costa e l’entroterra e quindi tra le diverse forze economiche del sistema
Dello stesso avviso è il Presidente dell’Associazione Interprovinciale Allevatori Benedetti Fabrizio.
Il legame fra produzioni e territorio in provincia di Rimini – spiega Benedetti – passa anche attraverso la costruzione del nuovo macello, è per questo che gli allevatori accolgono con favore le decisioni di giovedì dei consigli, decisioni peraltro attese già da tempo.
Sono anni – continua Benedetti – che le politiche di settore tendono a qualificare e valorizzare le produzioni agricole legandole al territorio dove esse vengono prodotte.
Oggi il consumatore chiede sempre più qualità dei prodotti e certezza sulle provenienze di ciò che ogni giorno mette nel piatto. È per questo che diventa fondamentale una struttura di macellazione riminese in grado di soddisfare le esigenze di allevatori, esercenti e consumatori. Nel nostro territorio – prosegue Benedetti – vengono ottenuti prodotti di assoluta qualità come ad esempio il vitellone bianco di razza romagnola o il suino autoctono “mora romagnola” che è stato riscoperto grazie all’apprezzabilità delle sue carni.
Avere un macello – conclude Benedetti – in grado di soddisfare le esigenze, di allevatori che fanno dell’eccellenza la propria filosofia di vita, e in grado anche di soddisfare le esigenze di un territorio con un bacino d’utenza molto superiore a quello attuale, diventa di importanza vitale.

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Nuovo macello provinciale: Le ragioni del voto contrario dei Verdi in Provincia

Vogliamo spiegare le ragioni del nostro voto contrario in Provincia.

Un breve passo indietro vafatto: già durante l’illustrazione in commissione avevamo manifestato perplessità sullo spostamento dell’insediamento rispetto alla previsione iniziale.

Avevamo chiesto, anche alla luce dell’Ordine del Giorno presentato in Comune, di sapere se il consiglio di quartiere aveva espresso o meno un parere, avevamo inoltre richiesto di coinvolgere nella decisione i comuni del Montefeltro che gestiscono il macello di Talamello.

Va evidenziato che lo stesso assessore Morri ha evidenziato, nell’illustrare la delibera, le difficoltà della viabilità di accesso alla nuova infrastruttura.

Il parere espresso dall’AUSL, tramite l’ARPA, parere consegnato durante il consiglio provinciale, evidenzia ulteriormente le ricadute ambientali che la la nuova struttura provocherà in particolare per quanto riguarda le aree PEEP e Ghetto in zona Orsoleto.

Abbiamo avuto modo di sottolineare come è indispensabile per la nostra Provincia di dotarsi di un proprio macello ma che il nuovo sito individuato non era meno idoneo di quello iniziale.

Ieri pomeriggio mancavano ben quattro consiglieri di maggioranza alcuni dei quali residenza nella zona interessata.

La presenza del nostro consigliere Garattoni, a questo punto, era determinante per il numero legale della seduta ed è per questo che abbiamo espresso l’intenzione di non partecipare al voto per non essere noi a legittimare una scelta che non condividavamo quanto meno nel percorso di partecipazione alla decisione.

Il Presidente Fabbri, per la verità senza “minacce” di ripercussioni, ha chiesto di riconsiderare la presa di posizione e di non uscire dall’aula.

Alla richiesta di interruzione per 5 minuti del Consiglio per poter interloquire il Presidente Fabbri e la nostra maggioranza, il consigliere Lino Gobbi ( DS) ha manifestato la contrarietà a questa mia richiesta.

A questo punto per senso di responsabilità e per ribadire l’appartenenza alla maggioranza abbiamo partecipato ala voto esprimendo l’unico voto possibile: il voto negativo.

Questo voto, a questo punto, ha anche un altro significato: non siamo più disponibili ad accettare decisioni piovute dall’alto senza una vera partecipazione attiva di tutte le forze e senza avere tutte le rassicurazioni che le nostre decisioni non vadano ad incidere negativamente sull’ambiente del nostro territorio già così sofferente!!!

Mario Galasso
Presidente Provinciale Verdi

Luigino Garattoni

Consigliere Provinciale Verdi
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