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Ragazze sordomute russe costrette a prostituirsi: sgominata organizzazione

I carabinieri di Riccione hanno arrestato una 42enne russa, sordomuta, cittadina italiana grazie a un finto matrimonio comprato per 2.000 euro. Dell’organizzazione facevano parte anche un riminese di 42 anni e altre due russe, di 28 e 43 anni, denunciati a piede libero.
La rete di sfruttamento era partita nel 2000: la donna reclutava le giovani vittime nei circoli ricreativi per sordomuti di paesi russi, contraddistinti da un alto tasso di povertà. Una volta in Italia, venivano sistemate in residence, private del passaporto e, sotto minaccia di denuncia per clandestinità, costrette a prostituirsi.
Una di loro sarebbe stata costretta a farlo anche durante la gravidanza, e poi costretta ad abortire per non perdere guadagni.
Alcune ragazze sono state aiutate ad uscire dal giro da persone che però, a loro volta, sono state minacciate dall’organizzazione.
Le vittime, anche quelle che erano riuscite a ricostruirsi una vita, erano perseguitate con la pretesa di pagamento di fantomatici debiti.
L’operazione è stata chiamata “Principe Silente” perché il principale luogo di prostituzione era viale Principe Amedeo, a Rimini.