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Insediata unità crisi mucillagini. E ritornano i fantasmi dal passato ...

In foto: Si è insediata ieri l'unità di crisi per l'emergenza mucillagini. Anche se ancora si tratta di semplici monitoraggi, la notizia in Riviera richiama brutti ricordi. www.legapesca.coop.news
Si è insediata ieri l'unità di crisi per l'emergenza mucillagini. Anche se ancora si tratta di semplici monitoraggi, la notizia in Riviera richiama brutti ricordi. 
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mar 22 mag 2007 18:29 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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Per ora a Rimini le alghe sono fiorite oltre misura solo nell’invaso del Ponte di Tiberio.
Ma almeno il mare per ora è tranquillo. Per ora, perché dopo le prime avvisaglie, arrivate in anticipo a causa del caldo anomalo, è stata istituita un’unità di crisi per gestire l’emergenza mucillagini.
Misura, assicura il Governo, solo precauzionale, ma che in Riviera riporta ombre dal passato.
Le mucillagini erano già comparse nell’84, ma a stagione ormai finita, e non se ne parlò più di tanto.
Nell’agosto dell’88 a Rimini si pensava al pienone di ferragosto, e a preoccupare era altro: abusivismo, rumori, gavettoni, un raduno di 2.000 nomadi annunciato per quei giorni.
Il 10 agosto, compare un articoletto sul Carlino: Dafne e Goletta, le imbarcazioni di Regione e Legambiente, si erano confrontate sui focolai di eutrofizzazione rilevati in Adriatico. La lettura dei dati definitivi, però, era rimandata al 16 agosto.
Quando il disastro era già avvenuto.
Dopo un paio di giorni di silenzio, forse anche per non inquietare più di tanto i turisti, quando i focolai diventarono enormi chiazze il caso finì per forza in prima pagina.
Il 14 agosto i titoli erano ormai apocalittici, e il 19 c’era chi chiedeva lo stato di calamità. Allarmi, proclami, accuse, richieste di danni degli operatori romagnoli agli industriali lombardi che scaricavano nel Po. Parole tante, fatti pochi “Eutrofizzati dalle parole”, titolava il Carlino.
Tanto che l’89 fu il vero anno nero delle mucillagini, con le conseguenze economiche e di immagine tristemente note. Oggi, contro il rischio di essere colti di sospresa, ci sono controlli molto più accurati.
Ma resta un dubbio, che speriamo di non doverci trovare a verificare: sono migliorate anche le contromisure?