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Tra sociale e marketing. Presentati due volumi sull’ospitalità accessibile

Una maniglia, magari anche bella e lavorata ma poco maneggevole, per qualcuno può essere un ostacolo. E chi fa turismo ha il dovere di occuparsi di accessibilità. Innanzitutto per le valenze civili e sociali del problema. Ma anche, nessuno lo nasconde, per un discorso di mercato. “Sono milioni i diversamente abili in Europa – spiega Andrea Gnassi é assessore Turismo Provincia di Rimini – molti di loro viaggiano, e magari prenotano un last minute su internet cercando una struttura adatta ai loro bisogni. Noi cerchiamo di insegnare alle nostre strutture ad essere appetibili anche per loro. Aumentando anche il nostro grado di civiltà”.
“Rimini d’Amare a Monte” è una guida delle strutture che rispondono alle esigenze dei turisti con bisogni speciali. Il volume “Turismo accessibile. Managerialità, progettualità e aspetti relazionali” insegna invece a dare queste risposte. A curarlo, la Cooperativa Sociale Asso, specializzata in viaggi e turismo.

Fino a qualche anno fa, ogni estate aveva il suo immancabile titolone sull’albergo della Riviera che rifiutava i disabili. La cultura sta cambiando, anche se, spiega l’assessore Gnassi, c’é ancora da fare: “Di episodi ce ne sono stati, magari enfatizzati, e ce ne saranno – spiega Gnassi – Ma ora stiamo lavorando a un vero percorso, senza fare proclami occasionali”