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Cronaca Rimini

Sei anni e quattro mesi per traffico di droga all'autista di Pantani

In foto: Associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Questa l'accusa che ha portato ieri il tribunale di Bologna ad infliggere sei anni e quattro mesi di reclusione al riminese Nevio Rossi, 49 anni, amico fraterno di Marco Pantani e, nel 2002, autista della squadra del Pirata al Giro d'Italia.
Associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Questa l'accusa che ha portato ieri il tribunale di Bologna ad infliggere sei anni e quattro mesi di reclusione al riminese Nevio Rossi, 49 anni, amico fraterno di Marco Pantani e, nel 2002, autista della squadra del Pirata al Giro d'Italia.
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mar 28 mar 2006 09:04 ~ ultimo agg. 00:00
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Tra il ’94 ed il ’97 furono 300 i litri di cocaina liquida e 34 i chili di solida traghettati con due barche a vela salpate da Cesenatico alla volta delle isole Margarita (in Venezuela) e poi rientrate cariche di droga acquistata da uno dei più potenti cartelli del narcotraffico di Medellin. Oltre a Rossi, che accompagnò Pantani nel suo ultimo viaggio a Cuba, sono stati condannati a 4 anni e otto mesi lo skipper Igor Bruno Mondo, 51enne residente a Bellaria, e, a tre anni, il 55enne Danilo Reali di Novafeltria, nella cui azienda agricola di Torriana veniva raffinata la droga. Ancora latitante il secondo presunto promotore dell’organizzazione, il 46enne riminese Massimo Marchi che sarà processato dal tribunale di Rimini.

Il gruppo aveva organizzato il trasporto della coca con due barche ormeggiate di solito nel porto di Cesenatico; per raffinare la neve nell’azienda agricola di Torriana operava anche un “chimico” colombiano. Gli scafi a vela, la ‘Micandra’ e poi successivamente la ‘Shunyo’ (entrambi confiscati), erano affidati al navigatore solitario Mondo che – in cambio di un compenso di cento milioni di lire per volta – si sobbarcava viaggi oceanici salpando a novembre da Cesenatico per far rientro in Romagna l’estate seguente dopo essere passato nell’isola di Margarita. A mettere la Dda di Roma prima e di Bologna poi sulle tracce di Rossi e degli altri fu un’indagine della Dea americana. E proprio a un infiltrato dell’antidroga statunitense Rossi consegnò alla fine del ’97 al Grand Hotel di Rimini 568 milioni di lire pattuiti per l’ultima “importazione”. Di quei soldi venne deciso di ritardare il sequestro: seguendone le tracce si sperava di arrivare alla conferma che la cocaina venisse fornita da Samuel Vallejo, uno dei signori, all’epoca del cartello di Medellin. Quel denaro non è mai stato recuperato. Le manette scattate ai polsi di Rossi nell’estate ’99 non misero fine all’amicizia stretta a Cesenatico qualche tempo prima con Pantani. Anzi il campione continuò a frequentarlo fino all’ultimo anche nell’anno trascorso dall’amico agli arresti domiciliari, prima di essere scarcerato per decorrenza dei termini. Una volta libero il Pirata lo raccomandò alla propria società come autista del pullman della squadra.

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