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Misano

Riqualificazione invaso del Conca a Misano: le osservazioni del WWF

In foto: Nei giorni scorsi c'è stato un incontro tra il WWF, l'Amministrazione comunale di Misano e altri soggetti per valutare l'ipotesi di fattibilità per la rinaturalizzazione dell'invaso del Conca. Il WWF trasmette le osservazioni presentate al progetto:
Nei giorni scorsi c'è stato un incontro tra il WWF, l'Amministrazione comunale di Misano e  altri soggetti per valutare l'ipotesi di fattibilità per la rinaturalizzazione dell'invaso del Conca. Il WWF trasmette le osservazioni presentate al progetto:
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mer 8 mar 2006 16:26 ~ ultimo agg. 00:00
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Il WWF, valutati gli elaborati presentati ha avanzato una serie di considerazioni e suggerimenti che qui di seguito si riportano.
Il bacino artificiale del Conca è oggetto di attenzione da parte di vari enti e istituzioni per i seguenti motivi e con le possibili conseguenze:
● La funzione di riserva idrica appare oggi sostanzialmente superata. Le istituzioni preposte stanno valutando, tra le varie ipotesi, la possibilità di smantellare il manufatto idraulico costituito dalla diga al fine di agevolare il trasporto naturale a mare degli inerti. Ciò porterebbe alla scomparsa dell’invaso e alla fine della sua funzione di rifugio e riproduzione della fauna. Al momento non è nota alcuna decisione formale in merito né tantomeno vengono ipotizzati i necessari interventi sull’ambiente connessi ad un qualsiasi intervento sul manufatto.
● In passato si sono verificate pressioni per un uso del bacino per cannottaggio, diporto ecc., attività non compatibili con l’esistenza dell’Oasi faunistica e con le funzioni naturalistiche ad essa connesse.
● Al momento l’unica forma di gestione delle acque del bacino riguarda la chiusura tardo primaverile ed estiva delle paratie, con l’invasamento delle acque. Da un punto di vista faunistico la gestione attuale delle acque non appare coerente con l’incentivazione della sosta e della nidificazione della fauna ornitica. Nonostante l’assenza di acqua nell’invaso consenta la sosta autunnale e invernale di numerose specie, apparirebbe decisamente più indicata la presenza costante delle acque, oggi evidentemente non perseguita per non giungere ad un interramento dell’invaso che superi le paratie.
● Il WWF ha da sempre premuto perché l’Oasi faunistica fosse istituita e confermata, nonostante la completa assenza di interventi gestionali di merito. L’ipotesi progettuale del Comune di Misano prevede un intervento “pesante” dato dalla realizzazione dell’argine interno. Esso appare decisamente più sostenibile rispetto alla demolizione della diga senza precise garanzie di appropriati e costosi interventi di ricostruzione degli ambienti fluviali, i quali difficilmente prevederebbero la creazione di aree palustri, elementi ambientali essenziali per la biodiversità delle aree fluviali.
L’ipotesi del Comune di Misano prevede la conservazione del manufatto diga e la creazione di un argine mediano per cui le acque scorrerebbero sul lato destro dell’argine. Il settore nord del bacino verrebbe isolato per formare un invaso permanente che riceverebbe le acque da un canale di alimentazione derivato dalla briglia posta a monte. Il nuovo invaso sarebbe profondo 4 metri per una capacità di un milione di metri cubi. Il greto del Conca apparirebbe spostato verso destra all’interno del bacino. Il lato sud del bacino, con gli ambienti esistenti, resterebbero inalterati.

Al momento gli aspetti negativi dell’intervento riguardano essenzialmente l’argine.
Ø Elevato con gli inerti giacenti in posto, appare decisamente impattante sotto il profilo paesaggistico e richiede soluzioni tecniche in grado di resistere all’erosione fluviale soprattutto nel tratto a monte, dove sopporta la pressione diretta delle piene.
Ø Il carattere preliminare dello studio non scende nei particolari costruttivi dell’argine per cui non è possibile prevedere il suo aspetto definitivo e il grado di compatibilità con l’ambiente.
Ø La concezione dell’ipotesi progettuale, come per la maggior parte degli interventi lungo i nostri fiumi, pur enunciando intenti di rinaturalizzazione, sostanzialmente non dichiara il ricorso a tecniche bioingegneristiche né indica interventi mirati di dettaglio per quanto riguarda le effettivive opere di rinaturalizzazione.

Riteniamo comunque si debba guardare con interesse al progetto per gli aspetti che seguono.
Ø Si dichiara un intento naturalistico nel contesto territoriale dell’Oasi del Conca per cui si esclude ogni forma di uso del bacino non coerente con questa visione, aspetto che stà particolarmente a cuore al WWF e a tutti coloro che vedono nell’Oasi del Conca una importante opportunità di qualificazione dell’ambiente e non di bieco e miope sfruttamento di una risorsa ambientale.
Ø Il manufatto diga viene conservato, evitando pericolose e insondabili future evenienze circa una eventuale demolizione.
Ø E’ assodato che la gestione naturalistica degli invasi artificiali può contribuire alla creazione di nuovi ambienti ad alta biodiversità. Lo stesso WWF gestisce o partecipa alla conduzione di Oasi istituite su bacini artificiali.
Ø La realizzazione del nuovo permanente invaso in sinistra del bacino, incontra una nostra aspettativa sulla gestione delle acque assicurandone la presenza costante. Ciò garantirebbe un ambiente lacustre-palustre e relativa fauna ornitica osservabile lungo l’intero percorso dell’Osservatorio ornitologico, il quale troverebbe così pieno significato e attuazione. L’ipotesi progettuale, se realizzata con reali intenti di ricostruzione e diversificazione ambientale può quindi effettivamente sortire l’effetto di qualificare l’area, favorendo la formazione di nuove cenosi vegetali e l’incentivazione della fauna.
Ø Gran parte dell’effetto di ricostruzione dell’ambiente gravita attorno alle soluzioni tecniche adottate nella realizzazione dell’argine. Il problema può essere validamente affrontato se il profilo dell’argine viene opportunamente studiato evitando pareti ripide dal lato del bacino permanente, dove la modulazione delle pendenze e della profondità delle superfici allagate adiacenti l’argine consentirebbe l’assestamento spontaneo di cenosi a elofite e igrofite in grado di evitare non solo la linearità dell’argine ma di diversificare l’ambiente e il paesaggio. Devono essere congiuntamente poste in opera interventi di naturalizzazione delle superfici emerse dell’argine, incluso la parete rivolta al Conca, con la realizzazione di siepi, alberature di consolidamento, strutture verdi in ogni caso realizzate con essenze autoctone e planiziarie, in grado di consentire il rifugio e la riproduzione della fauna anche non strettamente acquatica. Il relativo isolamento dell’argine può garantire tale funzione. L’ingegneria naturalistica offre in proposito ampie e sperimentate possibilità operative.
Ø La gestione del nuovo eventuale invaso può prevedere una compartecipazione da parte delle Associazioni di pesca sportiva, delimitando il settore accessibile per tale attività e le modalità di accesso, ritenendo una frequentazione misurata e localizzata in aree opportune compatibile con le funzioni bio-ecologiche dell’invaso.
Ø L’Osservatorio ornitologico si troverebbe in diretta contiguità con l’argine per cui è possibile prospettare un percorso di argine integrato con quello dell’Osservatorio. Il bordo dell’argine, il cui ingresso si trova in riva sinistra del bacino presso l’edificio dell’Osservatorio, deve essere accessibile solo a persone guidate o autorizzate. Per questo ed altri motivi il WWF è interessato, previa la verifica e la realizzazione dei criteri progettuali esecutivi, ad estendere la gestione didattica ed educativa dall’Osservatorio ad un eventuale percorso di argine. Tale gestione può estendersi ad interventi e progetti di incentivazione della biodiversità nell’intera area.

Sulla base di queste premesse l’ipotesi del Comune di Misano risulta nel complesso di un certo interesse. Lo stato del tutto preliminare dell’ipotesi progettuale non consente ulteriori valutazioni di dettaglio ma solleva una prima positiva impressione.
Ogni valutazione di carattere definitivo dipende comunque dalle indicazioni progettuali esecutive, dai tempi e modi della loro reale concretizzazione.
Se questa dovesse recepire le osservazioni suggerite e soprattutto muoversi in una concreta ottica di naturalizzazione e recupero a fini biologici dell’invaso, il piano può accogliere la nostra approvazione.
Il WWF seguirà l’iter del progetto, comunicando la propria disponibilità ad eventuali collaborazioni e indicazioni di carattere operativo.