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Politica Rimini

I Ds al lavoro. Le sintesi degli interventi di Zavoli e Chicchi

In foto: Martedì i Democratici di Sinistra riminesi si sono ritrovati per la conferenza programmatica. Tra gli interventi, quelli di Sergio Zavoli e Giuseppe Chicchi, di cui pubblichiamo le sintesi.
Martedì i Democratici di Sinistra riminesi si sono ritrovati per la conferenza programmatica. Tra gli interventi, quelli di Sergio Zavoli e Giuseppe Chicchi, di cui pubblichiamo le sintesi.
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mer 15 mar 2006 17:38 ~ ultimo agg. 00:00
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Conferenza programmatica dei Democratici di sinistra di Rimini: sintesi dell’intervento di Sergio Zavoli.

Governare Rimini significa crescere e fronteggiare la complessità. Rimini pone a chi la governa i problemi di una città economicamente, socialmente, e culturalmente, di una qualità e di dimensioni di gran lunga superiori a quelle che la sua struttura e popolazione lasciano supporre.

Una città sdoppiata nella sua vocazione sociale e nella sua economia, con un assetto urbano che deve rispondere a esigenze non omogenee, diviso com’è nelle sue funzioni stagionali, non può darsi soluzioni che non passino per la complessità.
Una città e una provincia che, nonostante la quantità e la singolarità dei loro problemi, sono in cima alle classifiche nazionali per l’attenzione riservata al cittadino, cioè i servizi riservati alla persona, la scuola, la formazione, il tempo libero.
Tutto ciò postula una mentalità e un’operosità amministrativa esperta e duttile, capace di interpretare e immaginare. Con un’attenzione di segno civile ed etico grazie al quale si possa dire che un corpo grasso può e deve avere una mente e un’anima, rispettose di una cultura aperta, accogliente, solidale, che si traduca cioè anche in un consenso interiore.

L’intervento di Giuseppe Chicchi alla presentazione del Programma dei DS per il Comune di Rimini.

Chicchi ha esordito rivolgendosi scherzosamente ad Alberto Ravaioli: “Caro Alberto, non preoccuparti se dicono che la tua amministrazione non ha un progetto per la città, lo dicevano anche della mia ! “. “In realtà c’è un progetto iniziato con la prima Giunta ulivista di Rimini, nel 1992, quattro anni prima che nascesse l’Ulivo di romano Prodi, e proseguito in questi anni. E’ il progetto che sta trasformando Rimini in una città di terziario moderno. Cosa vuol dire terziario moderno ? Vuol dire una città che svolge il proprio ruolo di capoluogo di provincia assumendosi oneri e onori. Vuol dire una città che produce pensiero, con l’Università, la formazione, ecc.. Una città che consuma ma anche produce cultura. Una città ricca di infrastrutture che sviluppano nuove professioni, come succede con la fiera, la darsena turistica e il Caar. Una città che fa turismo tutto l’anno e che così stabilizza le imprese e dà forza contrattuale al lavoro. Insomma, una città che vede crescere insieme l’economia e la società. Questo percorso ha fatto passi avanti e anche qualche passo indietro, ma ciò che conta è che Rimini è cambiata. I parlamentari di Rimini che saranno eletti accompagneranno questo percorso che si basa innanzi tutto sulla forza della coalizione”.