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Rimini

Focheracce, focarine o fogheracce, l'importante è bruciare con buon senso

In foto: In attesa della primavera, che da calendario dovrebbe arrivare martedì, torna la tradizionale usanza di salutare l'inverno alla viglia di San Giuseppe, bruciando le potature e non solo.
In attesa della primavera, che da calendario dovrebbe arrivare martedì, torna la tradizionale usanza di salutare l'inverno alla viglia di San Giuseppe, bruciando le potature e non solo.
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sab 18 mar 2006 11:48 ~ ultimo agg. 00:00
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Le focheraccie, fogheraccie o focarine, a seconda del luogo, che un tempo erano per i contadini anche un modo per propiziare una buona annata per la raccolta, rimangono una tradizione attesa e sentita, sempre che a prevalere sia il buon senso. E allora Hera detta le regole per non combinare guai: usare solo legna da potatura, evitare accumuli vicino alle case, non bruciare rifiuti ingombranti o materiali nocivi come gomme di auto, sostanze trattate con vernici od olio. A monitorare la regolarità dei falò la polizia municipale e dello stato che, in caso di irregolarità farà rimuovere da Hera le cataste pericolose poste su suolo pubblico.
Dettate le regole, a partire dalla serata si accende la festa. Ed è ampia la possibilità di scelta a partire dal classico appuntamento alla spiaggia libera antistante piazzale Boschovich a Rimini, con tanto di mercatino sul lungomare dalle 17 e blocco del traffico dalle 16 alle 24. Nel Borgo San Giuliano sarà invece bruciata la strega, simbolo dell’inverno, e saranno distribuiti cioccolata calda, vin brulè e bruschetta. Accensione alle 20 invece per il falò organizzato da Casa Pomposa, allestito nell’omonima via. E poi tante altre fogheracce, piccole o grandi, di quartiere o parrocchiali con un’unica raccomandazione: non mandare in fumo la festa.