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Cronaca Riccione

Evasione fiscale per 67mln di euro. La Fincolor ancora nei guai

In foto: La Fincolor ancora nei guai questa volta per evasione fiscale. L'operazione, partita nel 2003, condotta dalla Guardia di Finanza di Rimini ha portato alla denuncia di 15 persone e al recupero di 67 milioni di euro (mai dichiarati).
La Fincolor ancora nei guai questa volta per evasione fiscale. L'operazione, partita nel 2003, condotta dalla Guardia di Finanza di Rimini ha portato alla denuncia di 15 persone e al recupero di 67 milioni di euro (mai dichiarati).
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mar 14 mar 2006 19:20 ~ ultimo agg. 00:00
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Nel mirino degli uomini della polizia tributariala, la società sammarinese General Trust, emanazione nella Repubblica del Titano della Fincolor, che aveva localizzato fittiziamente la propria sede legale sul Titano per godere del regime impositivo più leggero previsto all’estero, nonostante la sede amministrativa figurasse negli uffici della società capo gruppo italiana. La Fincolor, ricorderete, era balzata alla fine del 2005 agli onori delle cronache per i licenziamenti, seguiti al fallimento della società ed alla nascita di Photosì.
L’attività dell’azienda non aveva peraltro mai varcato i confini italiani.
Pesanti le accuse con cui sono state indagate le 15 persone: truffa aggravata, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi ed occultamento di scritture contabili.
La Guardia di finanza infine ha individuato circa 350 lavoratori subordinati e parasubordinati in nero. L’indagine ha subito la stretta finale nell’agosto 2005, quando dal sistema informatico della Fincolor sono state ricavate le informazioni che per l’accusa dimostrerebbero come “i 350 lavoratori subordinati e parasubordinati” in carico alla General Trust erano invece a tutti gli effetti lavoratori in ‘nero’ dell’azienda riccionese che custodiva anche i loro regolari piani ferie, nonostante fossero semplicì titolari di contratti di collaborazione coordinata continuativa. Rappresentanti che negli anni avevano stipulato contratti esclusivamente per commesse sul territorio italiano destinate alla capogruppo riccionese. Dalle indagini della Finanza emergerebbe quindi che la General Trust era semplicemente la testa di ponte, la ‘cartiera’ usata dalla Fincolor per eludere il fisco italiano essendo Riccione la vera sede amministrativa della società sammarinese.

Sulla vicenda interviene anche la Cgil sostenendo che quanto scoperto dalle Fiamme Gialle potrebbe avere anche ripercussioni sulla procedura di concordato preventivo presentato dalla Fincolor a fine febbraio, che riconosce a tutti i lavoratori messi in mobilità, oltre al 20% del salario di dicembre, anche indennità di mancato preavviso, ferie, permessi residui e TFR.

Di seguito il documento con cui la CGIL di Rimini è intervenuta sulla vicenda:

“Alla luce del comunicato diramato dal Nucleo provinciale della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, che ha scoperto una fittizia residenza all’estero, e nella fattispecie a San Marino, della ditta FINCOLOR, tesa a sottrarsi agli adempimenti tributari, per beneficiare del regime impositivo più favorevole della confinante Repubblica, la SLC CGIL di Rimini ritiene che, se ulteriormente confermata, tale gravissima vicenda si configurerebbe come l’ennesimo caso di finanziarizzazione e aggiramento delle normali regole di mercato e dell’etica imprenditoriale. Ciò tanto più perché, a fronte della cessazione dell’attività dell’impresa riminese FINCOLOR (con stabilimenti a Reggio Emilia e Terni) sono stati messi in mobilità circa 300 lavoratori, mentre 350 sembra siano quelli individuati a San Marino tra lavoratori subordinati e parasubordinati in nero.
Ricordiamo che, grazie all’intervento del sindacato verso la nuova società che ha rilevato l’attività della FINCOLOR, 111 lavoratori sono stati riassunti dalla nuova azienda riminese PHOTOSI’ e, nel corso del 2006, a fronte di un consolidamento dell’azienda, si spera che possano essere riassunti tutti i lavoratori in mobilità.
Quanto scoperto dalla polizia tributaria potrebbe avere delle ripercussioni sulla procedura di concordato preventivo presentato dalla ditta FINCOLOR alla fine di febbraio, concordato che riconosce a tutti i lavoratori, oltre al 20% del salario di dicembre, indennità di mancato preavviso, ferie, permessi residui e TFR. Quali saranno gli effetti a catena di questa scoperta sarà possibile verificarlo nei prossimi giorni e come sindacato non mancheremo di monitorare attentamente l’evoluzione della situazione”.