Riminesi sotto la lente d'ingrandimento dell'osservatorio Swg
Dall’indagine emerge un cittadino fortemente radicato nei valori tradizionali e fondanti dello Stato, e con un certo interesse alla gestione della cosa pubblica. Radicato nella storia ma con uno sguardo deciso anche verso le nuove sfide della globalizzazione e del progresso scientifico a cui il riminese si approccia in modo pragmatico e con una solidità maggiore rispetto alla media nazionale. Da bravo romagnolo non smentisce la vocazione all’accoglienza e all’apertura verso il prossimo, con un’attenzione ai giovani, alla scuola e alle libertà personali. Accanto ai pregi, però, anche qualche affanno: a preoccupare i riminesi, secondo l’osservatorio, sono le prospettive future, soprattutto legate alla stabilità economica. Si coglie quasi un ritrarsi di fronte ai cambiamenti, si paventa uno stallo economico e c’è un timore superiore alla media nazionale e del nord est di non sentirsi all’altezza della sfide dello sviluppo e di non reggere la pressioni della vita attuale. Un’ansia sul futuro che poco si addice, rivela la ricerca, ad un territorio rinomato per essere il motore pulsante di nuove tendenze e continue evoluzioni. I riminesi non si lamentano per la loro posizione di oggi, solo il 31% considera inadeguata alla sua situazione economica (la media italiana è del 50%), ma guardando ai prossimi 12 mesi, pessimisti e ottimisti hanno ugual peso sulla bilancia. Più positivi gli abitanti dei comuni dell’entroterra. Tra luci e ombre c’è però una certezza i riminesi sono contenti del loro territorio. 8 su 10 considerano buona la qualità della vita in provincia, soddisfatti soprattutto coloro che vivono in Valmarecchia. E cosa caratterizza la qualità della vita? soprattutto sicurezza e servizi efficienti, ma hanno il loro peso anche senso civico e vivibilità.