Il galateo dell'integrazione. Un manuale per immigrati e non solo
Un ucraino in un negozio entra, guarda, e se non c’é quello che gli interessa esce senza salutare. Il nostro sudamericano, invece, saluta tutti dal primo all’ultimo. Per un riminese parlare guardando negli occhi è segno di franchezza, per un magrebino può essere invece un’invasione della propria intimità. L’integrazione passa allora anche e soprattutto dai gesti e dal quotidiano: a questo cerca di rispondere il “Piccolo galateo di gesti e modi di dire. Per immigrati in Romagna e qualche indigeno” a cura del “Medico filosofo”, come lo definì Zavoli, Sandro Piscaglia.
Piscaglia ha lavorato con rappresentanti di diverse etnie coordinati da Valeria Guagnelli, mediatrice culturale che ha le sue radici tra il Sudamerica e San Clemente. E proprio i mediatori culturali saranno i primi a ricevere copie del libro, stampato da Panozzo in duemila unità. Ci sono pagine bianche per gli appunti perché scopo dell’iniziativa è crescere fino a poter realizzare schede per ogni singola etnia.
Un libro scritto per non essere noioso, con un linguaggio semplice ma attento a evitare la fastidiosa elementarità di chi parla ancora agli immigrati usando gli infiniti. Anzi, qua e là si cita il forbito e gustoso stile da galateo: le signore, ad esempio, cerchino un artificio per non lasciare antiestetiche tracce di rossetto sul bicchiere.
Il ibrò sarà in vendita nelle librerie a 9 euro.