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Aviaria, tutti contro la psicosi. Oggi le risoluzioni di Governo e Regione

In foto: La psicosi aviaria resta all'ordine del giorno: oggi è stato il giorno delle risoluzioni politiche. E intanto si rinnovano gli inviti a mettere da parte allarmsismi ingiustificati.
La psicosi aviaria resta all'ordine del giorno: oggi è stato il giorno delle risoluzioni politiche. E intanto si rinnovano gli inviti a mettere da parte allarmsismi ingiustificati.
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mer 22 feb 2006 18:33 ~ ultimo agg. 00:00
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Contro la psicosi, è ormai battaglia. Leader di partito e anchorman di tg nazionali mangiano pollo in pubblico, e alla sensibilizzazione si affiancano anche atti politici.
Oggi la Camera, rivoluzionando l’ordine del giorno previsto, ha discusso il testo che prevede nuove norme per contrastare la crisi che ha colpito il settore e investimenti per 100 milioni di euro.
L’Emilia-Romagna determina il 28% della produzione nazionale, con
oltre 12.000 addetti e una produzione lorda nel 2004 di circa 1,6 miliardi di euro. E di aviaria si è parlato oggi anche in consiglio regionale: è stata approvata una risoluzione proposta dai cinque consiglieri della provincia di Forlì-Cesena. Tra le misure richieste nel documento, ammortizzatori sociali per i lavoratori, stagionali compresi, un fondo per indennizzare la filiera e il rinvio per gli allevatori di pagamenti fiscali e previdenziali.
Una risoluzione approvata all’unanimità, con il ritiro degli emendamenti presentati dai consiglieri che, per una volta, hanno trovato un accordo trasversale.
Intanto la Compagnia delle Opere agroalimentare dell’Emilia Romagna, che già in passato era intervenuta a difesa della produzione avicunicola locale, toglie dal dibattito i mezzi termini: “Una psicosi immotivata e irresponsabile – recita una nota dal titolo “Io non faccio il pollo, me lo mangio”. Non basta rassicurare – atto già ampiamente compiuto dal mondo scientifico – occorre invitare a comprare e riempire il frigorifero. Insomma, siamo seri e non facciamoci prendere dal panico. Anche se, quanto a panico, in Germania ci battono: oggi la Bild, il più diffuso quotidiano tedesco, che prospetta un annullamento dei prossimi mondiali qualora il virus dovesse diffondersi all’uomo.