Anche alla Camera non passa l'emendamento su proroga canoni demaniali
La prima proposta, presentata dal deputato Ds Gambini, permetterà di istituire un nuovo capitolo di bilancio dal quale potranno attingere gli enti locali per finanziare le infrastrutture. Negativa invece la conclusione della legislatura per i rincari dei canoni demaniali, la cui proroga era stata richiesta dal parlamentare riminese attraverso gli emendamenti al cosiddetto “Milleproroghe”. Come già avvenuto al Senato con le proposte di Sergio Zavoli, la maggioranza ha posto infatti il voto di “fiducia” al provvedimento.
“A questo punto – ha commentato Gambini – non ci sono più prove d’appello. Quando le Camere saranno in condizione nuovamente di legiferare il meccanismo di riscossione dei canoni sarà già stato attivato, sia per le cifre dovute nel 2004, sia per il 2005, e non ci sarà più nulla da fare. Temo che l’aumento avrà effetti davvero negativi sulla competitività della nostra offerta turistica. Il Governo ha scelto la via più comoda e iniqua: quadruplicare i canoni solo sulle imprese che già pagano le concessioni, rinnovando invece l’impunità a vaste aree turistiche italiane dove l’evasione impera, rinunciando a coinvolgere Enti locali e Regioni nella lotta all’evasione fiscale. L’unica via per ottenere una corretta rimodulazione dei canoni, come del resto chiedono gli imprenditori di spiaggia. In più c’è la beffa: si pagherà più di quanto inscritto dal Bilancio dello Stato. Se fosse stato varato il decreto, previsto dalla Finanziaria 2004, il prelievo sarebbe stato infatti di 140 milioni, mentre con l’aumento del 300% c’è una stangata aggiuntiva, del tutto immotivata, che “rastrella” dalle imprese balneari altri 50 milioni di euro all’anno”.
Con la “fiducia” decade anche l’emendamento di Gambini teso a migliorare il dispositivo sulla proroga all’adeguamento antincendio delle strutture alberghiere, che in parte è stato varato al Senato. La stessa sorte ha subito anche l’emendamento presentato dal deputato riminese volto a scongiurare la chiusura delle attività di noleggio delle moto d’acqua, causata da una contraddittoria norma del Codice della navigazione.