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Nuovi scenari, nuove sigle. I DS ripartono dalla regione Adriatica

In foto: Trovare un nuovo assetto delle politiche turistiche, dal locale al nazionale, per rilanciare un settore in crisi. E' questa una delle sfide più impegnative per la politica, anche in vista degli appuntamenti elettorali dell'anno prossimo. www.ds.rimini.it
Trovare un nuovo assetto delle politiche turistiche, dal locale al nazionale, per rilanciare un settore in crisi. E' questa una delle sfide più impegnative per la politica, anche in vista degli appuntamenti elettorali dell'anno prossimo. 
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lun 14 nov 2005 19:07 ~ ultimo agg. 00:00
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Oggi i DS riminesi ne hanno parlato in un incontro preparatorio alla conferenza nazionale sul turismo che la quercia terrà il 14 dicembre.
Un problema di dimensioni per il turismo ridimensionato. Tra i tanti numeri allarmanti – arrivi dall’estero in calo, mercato italiano ancora in ribasso mentre il resto d’Europa è in ripresa – per la provincia di Rimini ne spicca uno in particolare: dai 17,5 milioni di presenze nella ruggente estate dell’86 ai 12,5 della zoppicante estate 2004. Ma la Riviera resta una voce importante del turismo nazionale, e nazionale deve appunto essere riconosciuta la sua dimensione. Bisogna ripartire allora dalla regione Adriatica, spiega Sergio Gambini, l’uomo del turismo per i DS.
Sarà lui a relazionare sul turismo al tavolo per lo sviluppo promosso dall’Unione in vista della prossima tornata elettorale. Già nell’anno delle mucillagini si pensò a una Adriapolis che coinvolgesse tutta la costa. Ma i confini devono andare ben oltre. Si vuole che anche la Croazia diventi un nuovo forte concorrente, come lo è già la Spagna, oppure, chiede Gambini, la si vuole come alleata in un sistema adriatico basato sull’offerta balneare e sullo stile Italia? Perché il prodotto costa torni competitivo, bisogna lavorare su qualità, costi ma anche raggiungibilità. Invece Rimini resta intasata in un modello urbanistico che, se 40 anni fa era la modernità, oggi è l’antiquariato. A medio e lungo raggio: il sogno è un corridoio che arrivi ai Balcani, ma che già da Bologna ha un nodo da stappare.
Parlando per sigle, si rilancia la STUIT, società di trasformazione urbana per l’innovazione del turismo. Ripensare l’APT, bocciata anche dagli operatori riminesi nel tavolo di lavoro promosso in questi giorni da Promozione Alberghiera Rimini a Santo Domingo, e affidare la promozione degli specifici prodotti all’ENIT, ente in attesa, oltre che di fondi, anche di una reale riforma. Non serve più infatti promuovere il generico prodotto Italia. Indagini confermano che all’estero l’Italia resta il primo dei desideri. Per far ripartire il mercato estero, bisogna mettere in primo piano i singoli prodotti. Senza dimenticare il mercato interno. Ad esempio, finanziando le vacanze dei ceti meno abbienti, come fanno Spagna e Francia.
Sui canoni demaniali, la proposta che Gambini presenterà al Governo é di bloccare il pagamento 2004-2005 per quantificare quanto si può recuperare con le verifiche sull’evasione.