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Rimini

CGIL Rimini su occupazione scuole: espressione democratica

In foto: La CGIL di Rimini invia una riflessione sull'autogestione delle scuole, che pubblichiamo:
La CGIL di Rimini invia una riflessione sull'autogestione delle scuole, che pubblichiamo:
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lun 21 nov 2005 18:06 ~ ultimo agg. 00:00
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Autogestione della scuola. Espressione democratica degli studenti

Riteniamo le autogestioni e le occupazioni dei licei di Rimini l’espressione democratica della volontà degli studenti (e non solo) di discutere e approfondire i problemi presenti e futuri delle giovani generazioni. Un modo per indagare e mettere sotto la lente di ingrandimento, in maniera autonoma e consapevole, le questioni che riguardano la scuola a cominciare dalla cosiddetta “riforma Moratti”.

Nei giorni scorsi siamo stati invitati a partecipare all’assemblea degli studenti del liceo A. Serpieri e li ringraziamo per l‘opportunità che ci è stata data di ascoltare e allo stesso tempo di poter esporre le posizioni della CGIL in merito alla scuola italiana.

Riteniamo che l’istruzione dell’obbligo debba essere prioritaria per garantire così il libero accesso al sapere da parte di tutti. Con la Legge 53 e con i decreti attuativi l’istruzione scompare dalla sfera dell’interesse pubblico e si riduce ad affare privato rispetto al quale il mercato, da un lato, ed il reddito dall’altro, determineranno la formazione scolastica e il futuro di ognuno.

L’introduzione di una netta separazione nell’età scolare fra istruzione e formazione al lavoro pone una pesantissima ipoteca sulla libertà dei giovani di poter progettare il loro futuro, li ghettizza rigidamente rispetto ai ruoli ai quali sarà loro permesso aspirare, mentre la scuola sarà condannata a registrare le differenze anziché contribuire a superarle. Anziché sfidare il futuro, la Legge Moratti chiede al Paese di tornare rapidamente indietro.

La Finanziaria, contro la quale Venerdì 25 Novembre il mondo del lavoro sciopera, riversa dosi massicce di sale su queste ferite. Le condizioni delle famiglie peggiorano continuamente, il Paese è alle corde, la competitività regredisce e nella Legge di bilancio 2006 non viene indirizzata nessuna risorsa su ricerca, innovazione e sapere. Manca la copertura dei programmi di attuazione dell’Agenda di Lisbona per un accrescimento qualitativo e quantitativo del sapere e per una piena e buona occupazione e si precarizza anche la docenza e la ricerca.

Questo è ciò che sta avvenendo nel nostro Paese e di conseguenza la CGIL chiede alla politica (tutta) la reale attuazione delle priorità dell’Agenda di Lisbona a partire dalla scuola e dalla formazione quali centrali e indispensabili fattori di sviluppo, per la dignità e la qualità del lavoro.

Abbiamo chiesto e chiediamo alla politica (tutta) la cancellazione della Legge Moratti ed una scuola che innalzi i livelli di istruzione, chiediamo un scuola pubblica, una scuola di qualità non divisa né socialmente né geograficamente. Perché, come ha detto una studentessa all’assemblea del Serpieri di giovedì 17, Sapere è Potere ed è per questo, diciamo noi, che la Legge Moratti vuole allontanare dal sapere la massa dei giovani.

In tale contesto va posta una grande attenzione alla partecipazione e alla riflessione degli studenti sui temi della scuola. E l’autogestione e l’occupazione degli istituti se realizzate, come è stato fatto fino ad ora, entro i limiti del rispetto e della democrazia, possono rappresentare dei momenti preziosi di crescita e di forte responsabilizzazione personale e collettiva, tanto più se vissuti in piena autonomia e libertà.
Segreterie CGIL e CGIL Scuola di Rimini