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Rimini

Al teatro Corso di Rimini le 'apparenze' Nerì Marcorè e Ugo Dighero

In foto: La stagione del Teatro Corso di Rimini apre il 2005 con “La seduzione delle apparenze”, una commedia di Francis Veber con Neri Marcorè e Ugo Dighero, diretti da Nora Venturini. Sipario domenica alle 21. I biglietti sono in vendita tutti i giorni alla sede di Almadira, in corso d’Augusto. Il giorno dello spettacolo la biglietteria apre alle 19.

La presentazione dello spattacolo a cura della direzione del teatro:
Il protagonista, François Pignon, interpretato da un camaleontico Neri Marcorè, è un semplice impiegato di un’azienda di profilattici, il classico tipo che passa inosservato, poco desiderato da tutti, persino dall’ex moglie. Quando Pignon scopre di essere prossimo al licenziamento, decide di porre fine drasticamente al suo calvario. Ma al momento di compiere l’insano gesto viene dissuaso dal vicino di casa, un ex psicologo aziendale che gli propone una spregiudicata strategia per evitare il licenziamento: fingersi omosessuale.
In quel modo, per paura di eventuali attacchi da parte della stampa, il presidente dell’azienda non oserà licenziarlo. La strategia ha successo: il grigio e anonimo travet si trasforma in un seducente e misterioso omosessuale. L’esilarante commedia, scritta con un tocco leggero ed ironico, butta all’aria con intelligenza i luoghi comuni sull’omosessualità. Un Francis Veber in forma smagliante macina battute, smaschera con divertita cattiveria l’ipocrisia su cui si fondano i rapporti all’interno del mondo aziendale.
La stagione del Teatro Corso di Rimini apre il 2005 con “La seduzione delle apparenze”, una commedia di Francis Veber con Neri Marcorè e Ugo Dighero, diretti da Nora Venturini. Sipario domenica alle 21. I biglietti sono in vendita tutti i giorni alla sede di Almadira, in corso d’Augusto. Il giorno dello spettacolo la biglietteria apre alle 19.<br><br>La presentazione dello spattacolo a cura della direzione del teatro: <br>
Il protagonista, François Pignon, interpretato da un camaleontico Neri Marcorè, è un semplice impiegato di un’azienda di profilattici, il classico tipo che passa inosservato, poco desiderato da tutti, persino dall’ex moglie. Quando Pignon scopre di essere prossimo al licenziamento, decide di porre fine drasticamente al suo calvario. Ma al momento di compiere l’insano gesto viene dissuaso dal vicino di casa, un ex psicologo aziendale che gli propone una spregiudicata strategia per evitare il licenziamento: fingersi omosessuale.<br>

In quel modo, per paura di eventuali attacchi da parte della stampa, il presidente dell’azienda non oserà licenziarlo. La strategia ha successo: il grigio e anonimo travet si trasforma in un seducente e misterioso omosessuale.

L’esilarante commedia, scritta con un tocco leggero ed ironico, butta all’aria con intelligenza i luoghi comuni sull’omosessualità. Un Francis Veber in forma smagliante macina battute, smaschera con divertita cattiveria l’ipocrisia su cui si fondano i rapporti all’interno del mondo aziendale.
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Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 4 gen 2005 15:30 ~ ultimo agg. 00:00
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La stagione del Teatro Corso di Rimini apre il 2005 con “La seduzione delle apparenze”, una commedia di Francis Veber con Neri Marcorè e Ugo Dighero, diretti da Nora Venturini. Sipario domenica alle 21. I biglietti sono in vendita tutti i giorni alla sede di Almadira, in corso d’Augusto. Il giorno dello spettacolo la biglietteria apre alle 19.

La presentazione dello spattacolo a cura della direzione del teatro:
Il protagonista, François Pignon, interpretato da un camaleontico Neri Marcorè, è un semplice impiegato di un’azienda di profilattici, il classico tipo che passa inosservato, poco desiderato da tutti, persino dall’ex moglie. Quando Pignon scopre di essere prossimo al licenziamento, decide di porre fine drasticamente al suo calvario. Ma al momento di compiere l’insano gesto viene dissuaso dal vicino di casa, un ex psicologo aziendale che gli propone una spregiudicata strategia per evitare il licenziamento: fingersi omosessuale.

In quel modo, per paura di eventuali attacchi da parte della stampa, il presidente dell’azienda non oserà licenziarlo. La strategia ha successo: il grigio e anonimo travet si trasforma in un seducente e misterioso omosessuale.

L’esilarante commedia, scritta con un tocco leggero ed ironico, butta all’aria con intelligenza i luoghi comuni sull’omosessualità. Un Francis Veber in forma smagliante macina battute, smaschera con divertita cattiveria l’ipocrisia su cui si fondano i rapporti all’interno del mondo aziendale.