Indietro
menu
Valconca

A San Giovanni in M. il Trio Maio in 'Finchè c'è morte c'è speranza'

In foto: Al Teatro Massari di San Giovanni in Marignano arriverà la comicità d'autore del Trio Maio in “Finché c’è morte c’è speranza”, di e con Ussi Alzati, Alessandro Betti e Alfredo Colina. Appuntamento sabato 15 gennaio alle 21. Ingresso: Platea e 1° Loggione Centrale 12 Euro, loggioni 8 Euro.
Al Teatro Massari di San Giovanni in Marignano arriverà la comicità d'autore del Trio Maio in “Finché c’è morte c’è speranza”, di e con Ussi Alzati, Alessandro Betti e Alfredo Colina. Appuntamento sabato 15 gennaio alle 21. Ingresso: Platea e 1° Loggione Centrale 12 Euro,  loggioni  8 Euro.
di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 9 gen 2005 10:00 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La presentazione dello spettacolo a cura della direzione del teatro:

Il teatro comico e i suoi ritmi tranquilli, goduti, i giochi di situazione,gli sguardi, i silenzi.
Il cabaret e il suo linguaggio spontaneo, il suo rapporto diretto con il pubblico, l’improvvisazione.
Due modi di far spettacolo molto diversi ma con un unico fine: far ridere la gente.
I tre autori ed interpreti di questo spettacolo nascono come attori ma negli ultimi anni hanno lavorato spesso nel cabaret. Il volto più conosciuto del Trio Maio è senz’altro quello di Ussi Alzati che, nella seconda metà degli anni ’90, ha dato vita assieme a Debora Villa al celebre Duo di Picche, protagonista, tra l’altro, di Scatafascio con Paolo Rossi e delle prime –gloriose – edizioni di Zelig. Ed è forse per questi trascorsi tra ironia e cabaret che i tre hanno sentito la necessità di unire, o almeno tentare di farlo, questi due linguaggi comici.

Non è certo un esperimento, non sono certo i primi a farlo, gli esempi sono illustri: Walter Chiari, Tognazzi e Vianello, Paolo Panelli e Bice Valori… personaggi che hanno lasciato il segno nella storia della comicità italiana. E allora perché non riproporre, come hanno fatto loro, sketches, giochi grotteschi e surreali, situazioni comiche prese nella loro quotidianità?
Così nasce questo spettacolo dove una gita in montagna, una cenetta al ristorante – situazioni normali, a volte addirittura banali – si possono trasformare in momenti bizzarri dai toni surreali, soprattutto se a viverli sono una donna prepotente e rompiscatole che si incrocia con un omino lento e … poco perspicace, che si imbattono in un tipo un po’ cinico e surreale.
Una serie di vicende dove il vero protagonista è… un colpo di pistola!
Perché…”FINCHE’ C’E’ MORTE C’E’ SPERANZA” e allora ogni volta che finisce qualche cosa si ricomincia da capo!