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Economia Provincia

Una ricerca di W. Martinese: l'export riminese non é al passo con la Regione

In foto: Guglielmo Walter Martinese, del Costituendo Centro Ricerche Territoriali Rimini, pubblica un documento sulle esportazioni nelle province dell’Emilia Romagna. Dalla ricerca emerge che l’export nella provincia di Rimini nel primo semestre 2004 non coglie la ripresa in corso nell’Emilia Romagna, nel Nord –Est ed in Italia. Il documento:
Guglielmo Walter Martinese, del Costituendo Centro Ricerche Territoriali Rimini, pubblica un documento sulle esportazioni nelle province dell’Emilia Romagna. Dalla ricerca emerge che l’export nella provincia di Rimini nel primo semestre 2004 non coglie la ripresa in corso nell’Emilia Romagna, nel Nord –Est ed in Italia.
Il documento:
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mar 5 ott 2004 14:15 ~ ultimo agg. 00:00
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Le esportazioni nelle nove province dell’Emilia Romagna1 hanno raggiunto nei primi sei mesi del 2004 il valore di 16.388 milioni di euro (31.732 miliardi di lire) con un incremento del 7,3% sullo stesso periodo del 2003, mentre a livello nazionale le esportazioni hanno realizzato un incremento netto del 5,7% e nel Nord –Est del 7%.
I primi sei mesi del 2004, specie per quanto riguarda il secondo trimestre aprile –giugno, evidenziano una discreta ripresa a livello nazionale dopo il dato negativo del 2003 e del 2002 ed una ripresa più marcata dell’Emilia Romagna rispetto alla media nazionale e del Nord Est.
Le esportazioni nella provincia di Rimini hanno raggiunto nello stesso periodo 522 milioni di euro (1.011 miliardi di lire) con una incremento limitato al 2% sullo stesso periodo del 2003.
E’ il peggior risultato, dopo quello della provincia di Ravenna, delle nove province emiliano romagnole.

Il dato positivo è che comunque Rimini ha interrotto la serie negativa che durava dal primo trimestre del 2002 ,da allora per nove trimestri consecutivi le esportazioni della Provincia di Rimini erano state in calo, dopo che avevano raggiunto nel periodo 1997/2001 una eccezionale performance con un incremento del 115%, la migliore performance delle province emiliano romagnole.
Il dato negativo è che, nonostante quella notevole performance, Rimini rimane sempre all’ultimo posto nell’export regionale con una quota di poco superiore al 3% del totale delle esportazioni della regione.

Le esportazioni nella provincia nei primi sei mesi del 2004 per branca di attività economica sono così suddivise:
41,4% macchine utensili meccaniche ed elettroniche e prodotti in metallo per 216 milioni di euro ,con un incremento del 10% sullo stesso periodo del 2003;
28,6% prodotti dell’industria dell’abbigliamento per 149 milioni di euro ,con una diminuzione del 6,2% sullo stesso periodo del 2003;
8,4 % mezzi trasporto e mezzi semoventi vari per 44 milioni di euro ,meno 4% sul 2003
5,4% prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con 28 milioni di euro,più 11% sul 2003
4,1% prodotti alimentari per 21,6 milioni di euro ,meno 5,3% sul 2003;
3,4% prodotti del calzaturiero, cuoio e pelli per 18 milioni di euro,meno 22% sul 2003
1,4% prodotti in legno per 7,4 milioni di euro,meno 1,3% sul 2003;
0,8% prodotti in gomma e materie plastiche per 4,3 milioni di euro, meno 2,2% sul 2003
0,7% prodotti chimici e fibre sintetiche per 3,8 milioni di euro ,meno 32% sul 2003;

il 4,4% è rappresentato da tutti gli altri prodotti dell’industria manifatturiera con 23 milioni di euro ,più 4,5% sul 2003.

Di scarso rilievo l’export in agricoltura e pesca :
0,5% prodotti della pesca per 2,6 milioni di euro ,più 52% sul 2003;

0,3% prodotti dell’agricoltura per 1,7 milioni di euro ,meno 10% sul 2003

Di fatto le esportazioni riminesi sono concentrate in due comparti che complessivamente esportano il 70% :

1° il metalmeccanico ed elettronico con il 41,4% ,al cui interno è prevalente la specializzazione delle macchine utensili ed elettroniche (il distretto “storico” riminese delle macchine elettromeccaniche per la lavorazione del legno con oltre il 34% del totale dell’export ,con un aumento dell’11% sullo stesso periodo del 2003 )

2° l’abbigliamento con il 28,6% che si è sviluppato negli ultimi 15 anni con il polo della moda di S.Giovanni in Marignano e che ,dopo una performance ininterrotta fino al 2002 che le ha permesso di raggiungere quasi la quota di export del settore metalmeccanico, nel 2003 e nel primo semestre del 2004 ha subito una preoccupante flessione ,nel periodo perde il 14,4%.

Rispetto alle aree geografiche le esportazioni sono indirizzate per il 62,2% (325 milioni di euro) nei paesi dell’Unione Europea a 25 Stati ,per il 13,6% negli altri paesi dell’Europa non comunitaria (paesi dell’est) con 71 milioni di euro , per il 12,8% (67 milioni di euro) nelle Americhe ,per l’8,6% (45 milioni di euro) verso i paesi dell’Asia ,per l’1,6% (8,5 milioni di euro) verso l’Africa,verso l’Oceania è diretto l’1% delle esportazioni con 5,3 milioni di euro.

L’export riminese è quindi indirizzato per ben il 76% verso paesi europei .

Nel primo semestre del 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003 le esportazioni sono in flessione del 4% nei paesi dell’Unione Europea mentre aumentano dell’1% negli altri paesi dell’Europa, nelle Americhe l’incremento è del 18,8% ,in Asia del 14,4% ,in Oceania del 35,2% ed in Africa del 32,7% .

A questi dati aggiungiamo la notevole flessione che la componente estera del nostro turismo ha subito nelle ultime stagioni, elaborando i dati disponibili degli arrivi e delle presenze, nei mesi di giugno ,luglio ed agosto si è verificata nel periodo 2001/2004 una flessione del 19% degli arrivi e del 20 % delle presenze di stranieri.

Un bilancio complessivo sulla competitività del sistema economico riminese sui mercati esteri e quindi nel processo di globalizzazione del sistema economico ci porta ad affermare che stanno avanzando di più le ombre piuttosto che alcuni sprazzi di luce, pur presenti in alcuni segmenti dell’economia locale ,queste positività non riescono più a controbilanciare elementi di strutturale debolezza del sistema produttivo e del modello socio economico della provincia.
Altre e più approfondite ed attendibili analisi, specie nel settore del turismo, devono essere messe in campo per comprendere meglio la natura ed il trend delle debolezze,contribuendo ad aiutare la comunità locale a riprendere uno sviluppo del benessere locale.