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Bellaria Igea Marina Cronaca

Rapina violenta in negozio di Igea Marina: i particolari dell'arresto

In foto: Ha notato gli atteggiamenti di intesa tra un binario e l'altro, i borsoni sospetti e soprattutto le scarpe sporche di sangue:
Ha notato gli atteggiamenti di intesa tra un binario e l'altro, i borsoni sospetti e soprattutto le scarpe sporche di sangue:
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sab 25 set 2004 15:45 ~ ultimo agg. 00:00
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è stato il senso civico di un cittadino, che ha immediatamente chiamato i carabinieri, ad indirizzare le indagini verso la stazione di Bellaria, ed a rendere breve la fuga dei responsabili della violenta rapina in un negozio di telefonia mobile di via Panzini. Il resto si deve alla prontezza e all’intuito di un brigadiere e di un appuntato, che si sono lanciati all’inseguimento del regionale Rimini- Ravenna, dove viaggiavano, Razvan Corneliu VINTILA, 24enne, che aveva in tasca l’esatto importo dell’incasso del negozio derubato, 365 €uro, RAD Nicolae Radu, di 26 anni, e IONUTA Mircea, 21enne, gli esecutori materiale della rapina, identificati mentre in il treno aveva già ripreso la sua corsa. Tutti e tre clandestini, tutti e tre rumeni, avevano con loro, divisa in tre borse di stoffa, l’intera refurtiva: in tutto 20 mila euro di merce. Giunti alla stazione ferroviaria di Savio, nel ravennate, sono stati fatti scendere e sottoposti a fermo. Gravissimi i reati contestati: sequestro di persona, rapina aggravata e lesioni gravissime . I due rumeni, mentre il terzo faceva da palo, sono entrati poco dopo mezzogiorno dentro il negozio di telefonia: hanno aggredito il commesso del negozio, 28 anni, l’hanno imbavagliato, legato e chiuso nel retrobottega, senza smettere di picchiarlo . Mentre il pestaggio era in corso, nel negozio è entrato un riparatore tecnico di 55 anni: anche su di lui si sono scagliati con violenza, fino a quando non è caduto a terra privo di sensi. Poi, dopo aver ripulito gli scaffali e la cassa, sono fuggiti: è stato il commesso, dopo essersi riuscito a liberare, a dare l’allarme. Il giovane è stato medicato e giudicato guaribile in 40 giorni: più gravi le condizioni del tecnico, ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Bufalini di Cesena.