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Quale futuro per i ragazzi degli istituti per minori? Se ne parla in un convegno

In foto: Si é aperto oggi al Centro Congressi di Bellaria il Convegno internazionale "L’incontro con l’accoglienza: assistenza o relazione?", che proseguirà fino a venerdì. Il convegno é promosso dall'Associazione Amici dei Bambini (Aibi) che ha radunato esperti, terapeuti, magistrati e teologi.
Si é aperto oggi al Centro Congressi di Bellaria il Convegno internazionale
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mer 25 ago 2004 18:19 ~ ultimo agg. 00:00
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Al centro dei lavori di oggi, la legge 149/01 che prevede la chiusura
degli istituti per minori nel dicembre 2006 per
favorire adozioni e affidi familiari. Strutture
che però, ricrorda l’AIBI, ospitano ancora oltre ventimila bambini.
Come riporta un resoconto ANSA, tutti d’accordo, all’incontro pomeridiano moderato da
Emanuela Zuccalà, che l’istituto non sia ”una risposta
adeguata al trauma dell’abbandono”, come ha ribadito Leonardo
Luzzatto, psicoanalista e consigliere onorario alla sezione
minorenni della Corte d’Appello di Roma.
Anche ”facendo il
lifting agli istituti continuiamo sulla strada dell’assistenza
e non risolviamo il problema delle migliaia di bambini
abbandonati”, ha aggiunto Marco Griffini, presidente dell’Aibi. ”Finché non si capirà che l’abbandono é un’emergenza
– prosegue – il 31 dicembre 2006 sarà solo una data infausta”.
Perche’ ci si potrebbe arrivare senza un’accoglienza adeguata
per tutti i bambini oggi in istituto: per l’associazione, l’affido ”fatica a decollare”.
La proposta dell’Aibi per
aumentare l’offerta di accoglienza che arriva dalle 5.000
famiglie affidatarie é permettere la gestione dell’affido,
oggi dei servizi sociali, anche alle associazioni familiari del
privato sociale.
Tra le ipotesi, anche quella di definire un
”abuso” l’esclusione del minore dalle relazioni familiari: é
”una violazione dei diritti del bambino”, rileva Pasquale
Andria, presidente dell’ Associazione Italiana Magistrati per i
Minorenni e la Famiglia.

Oltre al problema della chiusura degli istituti nel 2006, l’associazione punta l’attenzione sulle difficoltà dell’adozione internazionale, possibilmente gratuita, e sul sostegno
a distanza, che chiede di regolamentare in Italia.