Ragazze violente. La riflessione di uno psicoterapeuta
Il modello è quello delle bad girls americane, calato dai mass-media sulle teste dei ragazzi e diventato un esempio positivo ed intrigante da imitare. E così l’aggressività, istinto primordiale insito in ogni uomo a anche in ogni donna, invece che essere canalizzato in grinta per un efficace progetto di vita prende la via più semplice della violenza per sentirsi potenti. Il gruppo rende forti e cattive ragazze che, probabilmente, tra le mura di casa hanno volti ben differenti. In crisi, quindi, anche il ruolo educativo degli adulti, incapaci di controllare quel mondo parallelo in cui i ragazzi si rifugiano. Non scandalizzi che siano fanciulle, perché la conquistata parità dei sessi a volte ha sgradevoli conseguenze. Adolfo Morganti è psicoterapeuta.