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Rimini

Ragazze violente. La riflessione di uno psicoterapeuta

In foto: Il parco Marecchia di Rimini come il sobborgo di una metropoli statunitense? A leggere di intimidazioni e di caschi in testa da parte di 15enni ai danni di una coetanea il parallelo non sembra poi così ardito.
Il parco Marecchia di Rimini come il sobborgo di una metropoli statunitense? A leggere di intimidazioni e di caschi in testa da parte di 15enni ai danni di una coetanea il parallelo non sembra poi così ardito.
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ven 2 lug 2004 13:12 ~ ultimo agg. 00:00
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Il modello è quello delle bad girls americane, calato dai mass-media sulle teste dei ragazzi e diventato un esempio positivo ed intrigante da imitare. E così l’aggressività, istinto primordiale insito in ogni uomo a anche in ogni donna, invece che essere canalizzato in grinta per un efficace progetto di vita prende la via più semplice della violenza per sentirsi potenti. Il gruppo rende forti e cattive ragazze che, probabilmente, tra le mura di casa hanno volti ben differenti. In crisi, quindi, anche il ruolo educativo degli adulti, incapaci di controllare quel mondo parallelo in cui i ragazzi si rifugiano. Non scandalizzi che siano fanciulle, perché la conquistata parità dei sessi a volte ha sgradevoli conseguenze. Adolfo Morganti è psicoterapeuta.