Pesce fresco. La Confcommercio accusa: il Ministero privilegia il Tirreno
Pesce fresco sulle tavole a rischio dal 2 agosto al 15 settembre, a seguito del provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole, che ha deciso il fermo assoluto per la pesca nel Mare Adriatico, lasciando invece facoltà di scelta alle singole imprese dei compartimenti del Tirreno. Nuovo danno di immagine per il turismo in agguato? Certo, a giudizio della Confcommercio di Rimini, avere solo pesce congelato o d’importanzione costituirà un danno per tutti quei ristoratori e commercianti, che si pregiano dell’offerta del pesce fresco da parte dei loro locali e attività.
Come lo Stato pensa al sostegno per i pescatori – che vedono garantita dal fermo pesca la diaria giornaliera come rimborso per essere rimasti a terra – così dovrebbe pensare ad un sostegno economico per gli operatori del commercio del pesce, che dal fermo sono costretti ad un ridimensionamento forzato, o addirittura ad un’interruzione dell’attività.
Dunque, poiché Confcommercio è convinta che alla base del provvedimento non vi sia la tutela biologica, sta valutando la possibilità di guidare ristoratori e commercianti in eventuali azioni di protesta, contro questo atto arbitrario e garante solo degli interessi di alcuni.
La Confcomercio di Rimini