Abusivismo: la Confartigianato chiede più azione e meno polemiche
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Le polemiche tra chi privilegia l’azione di intelligence e chi l’azione repressiva (intervenire laddove si accentrano i venditori abusivi), non contribuiscono a rendere più efficace la lotta all’abusivismo.
La Confartigianato ritiene indispensabile partire da quanto è diventato ormai un obiettivo condiviso da tutte le associazioni: il presidio del territorio; e dal momento che le forze dell’ordine disponibili non sono sufficienti a coprirlo tutto, diventa necessario puntare prioritariamente sul controllo dell’arenile e dei suoi accessi, attraverso un’azione ripetuta e continua di gruppi di poche unità piuttosto che attraverso l’uso sporadico di pattuglioni.
La Confartigianato inoltre sostiene che non è più rinviabile il ricorso ad azioni anche nei confronti della clientela, a partire da quelle attività come massaggi, tatuaggi e treccine che comportano costi di decine e anche centinaia di euro e vengono svolte tra ali di gente che assiste in piena passeggiata.
Se il turista non torna a Rimini è perché non trova pace, tranquillità, mare pulito, e non perché prende una multa che potrebbe benissimo subire anche nella città di residenza. Provi quel turista a farsi l’acconciatura o i massaggi in una via del centro di Milano per vedere…
Senza contare poi che residenti e turisti sono consapevoli di compiere un’evasione fiscale o di commettere in alcuni casi anche reato per acquisto incauto.
La Confartigianato, in ogni caso, propone alle autorità e alle associazioni di categoria di sviluppare una campagna informativa sul territorio e negli alberghi per richiamare i turisti ai rischi, anche sanitari, che corrono.
Da parte sua, la Confartigianato anche quest’anno ha distribuito locandine informative a tutti gli operatori balneari associati della provincia, sui rischi per la salute che i massaggi abusivi comportano, nella speranza che l’iniziativa dia più risultati dell’arresto minacciato dall’ordinanza del sindaco di Rimini.