Indietro
menu
Politica Riccione

La Camera del Lavoro non é un regalo: la CGIL replica a Airaudo (AN)

In foto: La sede della Camera del Lavoro di Riccione non é un regalo del Comune alla CGIL, ma un bene che migliaia di lavoratori si sono pagati con le loro sottoscrizioni:
La sede della Camera del Lavoro di Riccione non é un regalo del Comune alla CGIL, ma un bene che migliaia di lavoratori si sono pagati con le loro sottoscrizioni:
di    
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 7 nov 2003 09:39 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Franco Dieta, Responsabile dell’organizzazione della CGIL di Rimini, replica alle accuse di Filippo Airaudo, consigliere comunale di AN, che nell’ultima seduta del Consiglio ha accusato l’amministrazione di avere disposto condizioni troppo favorevoli alla CGIL per il rinnovo della concessione della sede in viale Ceccarini.
Ad Airaudo, che ha contestato le perizie, Dieta risponde che non si può ignorare il ruolo sociale del sindacato, considerandolo come un qualsiasi privato. La richiesta di prolungare di dieci anni la proroga – scrive Dieta – é stato frutto di una lunga concertazione. Se si vuole riaprire la questione, la CGIL è pronta a chiedere una proroga di 30 anni.

Sulla vicenda interviene anche CIRCOLO ARCOBALENO RICCIONE
(Verdi, Rifondazione Comunista, Progetto Città, La Vecchia Fornace, Comitato contro il Casino, Linea Adriatica) con una nota che pubblichiamo.

“Trent’anni or sono veniva costruita a Riccione, in viale Ceccarini la nuova sede della Cgil.

In quegli anni di crescita economica, di forti tensioni sociali ma, anche, di forte e diffusa consapevolezza tra i lavoratori e gli studenti della necessità di lottare per la conquista di quei diritti che permettono ad ognuno di affermare la propria dignità, in quegli anni, appunto, a Riccione iniziò la costruzione della Camera del Lavoro.

Un’impresa molto impegnativa, ma che , fu possibile portare a compimento grazie al coinvolgimento dei lavoratori riccionesi; anzi grazie al coinvolgimento, di un popolo, fatto di lavoratori e delle loro famiglie, tutti nella costruzione di questa opera. Ci fu chi mise a disposizione il suo mestiere e che – a migliaia – donò una quota del suo salario per la costruzione della camera del lavoro.

Il giorno dell’inaugurazione della nuova sede della Cgil, in Piazza Unità, ad ascoltare gli interventi delle personalità, c’era, tutt’insieme, di nuovo quel popolo: nelle foto (in bianco e nero, ma ancora nitide), ci sono i lavoratori, i loro figli e le loro mogli. Sul palco, a rappresentare le speranze e la forza di questo popolo, c’era Luciano Lama.

La costruzione della Camera del Lavoro, per la sua genesi, per il coinvolgimento di migliaia di cittadini, si intreccia indissolubilmente con la storia e lo sviluppo della nostra città.

Ma i tempi cambiano, il ricordo di una storia si affievolisce; tuttavia, il valore dell’ impegno sociale della Cgil nei confronti dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati, è sempre stato molto elevato, contribuendo anche per questa via ad accrescere la coesione sociale di un popolo che si riconosce nella città di Riccione.

In Consiglio non si sono ravvisate tracce di questa storia, anzi, al contrario, soprattutto dai banchi della maggioranza sono emerse perplessità sull’operazione di proroga della concessione, connotate da approssimazione e superficialità (se non irriverenza).

In viale Ceccarini non c’è la sede di una banca o di una compagnia assicurativa, cioè di un soggetto (portatore di interessi privati) col quale il Comune (portatore di interessi pubblici) dovrebbe ricercare in ipotesi di controversia la necessaria mediazione, il “quid medium” tra confliggenti pretese tanto caro ai professionisti del diritto..

C’è invece la sede di un’associazione sindacale, cioè di un organismo riconosciuto dalla Costituzione e tutelato dalla legge, al punto che lo stesso Testo Unico degli Enti Locali affida ai Comuni il compito di “valorizzare le libere forme associative” (attraverso gli strumenti della contribuzione finanziaria o della concessione in comodato gratuito di beni mobili ed immobili – per citare solo quelli più tradizionalmente utilizzati).

E allora una domanda si impone.

Perché mercanteggiare con la CGIL, cavillando capziosamente tra tecnicismi giuridici e relazioni peritali?

Al Consiglio Comunale l’ardua risposta.

L’associazione Arcobaleno invita i lavoratori a partecipare alla seduta del Consiglio del 13 novembre, quando sarà trattata la delibera della proroga del contratto.

Contro l’irriverenza dei politici

Per la difesa di una storia”.