Ricevuto pubblichiamo. 11 settembre: un altro anniversario
11 SETTEMBRE: UN ALTRO ANNIVERSARIO
Dolcissima Stefi, sono 12 anni che in Paradiso si è festeggiato il tuo arrivo.
Avevi 16 anni: un corpo arrotolato e un po’ bizzarro; il sangue un po’ malato ed una mente da noi molto lontana.
Eri stata un dono grande per noi.
Ti avevo preso tra le braccia tanto tempo fa; io 20 anni, tu 18 mesi.
E mentre a noi eri apparsa subito dono d’amore, la scienza umana ci metteva in all’erta.
Non avresti vissuto che pochi mesi; priva di anticorpi, focomelica, ritardata, il tutto con un nome troppo difficile da ricordare.
A noi bastava il tuo: Stefi.
Per 16 anni siamo state insieme; le lunghe veglie all’ospedale, gli interventi, le febbri, le degenze. Ed ogni volta ti tenevo tra le braccia come dono prezioso.
Abbandonata in un letto d’ospedale perché deforme, per 16 anni ci hai liberato con pazienza delle nostre deformità; hai squarciato i nostri cuori ottusi e ci hai liberato di ciò che non serve.
Ci hai condotto all’essenziale.
Abbandonata dall’amore umano, ci hai regalato a piene mani quello di Dio, che ci salva e ci guarisce.
Piccola Stefi, perla preziosa di Dio, regalaci altra forza in queste braccia per sollevare altri angeli crocifissi dal dolore; donaci un corpo sano per poterli accudire, ma donaci, soprattutto, un cuore aperto a quanti, crocifissi dalle spine, non hanno un papà e una mamma che, la sera quando è buio, li accarezzino pian piano e dicano: “Grazie, buon Dio, di questo immenso dono!”
La tua mamma
della Comunità Papa Giovanni XXIII