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Riccione

Riccione: WWF e Progetto Città contro il piano spiaggia

In foto: Ricevuto pubblichiamo. Il WWF e l'associazione Progetto Città di Riccione criticano il piano spiaggia con una nota che pubblichiamo integralmente.

Le associazioni WWF e Progetto Città di Riccione, con il presente comunicato congiunto si oppongono in maniera forte e decisa, rispetto al paventato piano di spiaggia che, come noto prevede un forte impatto cementificatorio sulla costa. Questo progetto non è altro che l’ennesimo tentativo di “allargare la città” verso il mare, riversando enormi quantità ci cemento sulla sabbia. Non conosciamo quali impulsi possa aver fatto partorire un simile progetto, sappiamo però, con certezza, gli effetti negativi che potranno scaturire dalla eventuale realizzazione di tale piano.
I cosiddetti esperti progettisti che con molta solerzia hanno disegnato sulla carta una simile scelleratezza, probabilmente non sono a conoscenza del fatto che continuare ad impermeabilizzare la costa, le falde acquifere potabili non riusciranno più a ricevere quantità d’acqua dolce sufficiente per rimpinguare le falde stesse, di conseguenza, si genera (anzi si sta già generando per effetto della siccità di questa estate) il fenomeno delle infiltrazioni di acque marine salate nelle falde di acqua dolce potabile.
Ma questo è solo uno dei cosiddetti probabili “effetti collaterali”. Ribadiamo quindi, un secco NO alla cementificazione dell’arenile, riteniamo comunque, che sia necessaria una riqualificazione della spiaggia, ma che tenga conto delle aspettative dei bagnini e soprattutto, che sia attenta all’aspetto geo-ambientale e paesaggistico della costa.
Se di riqualificazione della spiaggia si vuol parlare, bisogna pensare di ridurre e armonizzare le strutture economiche (chioschi e cabine) in sintonia con l’ambiente. La proposta di queste associazioni è chiaramente di ridimensionare le strutture esistenti a maggior impatto, con una consistente diminuzione di cabine, tettoie e capanni vari, pensare a soluzioni alternative alle cabine stesse quali ad es. gazebo spogliatoi ecc. strutture in materiale leggero e a basso impatto, in modo tale da lasciare ampi scorci sul mare, limitare l’altezza dei “chioschi” al solo piano terra, eventualmente terrazzati come solarium.
La spiaggia è stata ed è una risorsa vitale per l’intera economia del nostro territorio pertanto, va gestita in maniera intelligente, preservandola da interventi che ne pregiudichino il delicato equilibrio. Non possiamo quindi concederci il “lusso” di comprometterla in maniera irreversibile, solo per un futile “capriccio estetico”.
Ricevuto pubblichiamo. Il WWF e l'associazione Progetto Città di Riccione criticano il piano spiaggia con una nota che pubblichiamo integralmente.<br><br>Le associazioni WWF e Progetto Città di Riccione, con il presente comunicato congiunto si oppongono in maniera forte e decisa, rispetto al paventato piano di spiaggia che, come noto prevede un forte impatto cementificatorio sulla costa. Questo progetto non è altro che l’ennesimo tentativo di “allargare la città” verso il mare, riversando enormi quantità ci cemento sulla sabbia. Non conosciamo  quali impulsi possa aver fatto partorire un simile progetto, sappiamo però, con certezza, gli effetti negativi che potranno scaturire dalla eventuale  realizzazione di tale piano.  <br>I cosiddetti esperti progettisti che con molta solerzia hanno disegnato sulla carta una simile scelleratezza, probabilmente non sono a conoscenza del fatto che continuare ad  impermeabilizzare la costa, le falde acquifere potabili non riusciranno più a ricevere quantità d’acqua dolce sufficiente per rimpinguare le falde stesse, di conseguenza, si genera (anzi si sta già generando per effetto della siccità di questa estate) il fenomeno delle infiltrazioni di acque marine salate nelle falde di acqua dolce potabile.<br> Ma questo è solo uno dei cosiddetti probabili “effetti collaterali”. Ribadiamo quindi, un secco NO alla cementificazione dell’arenile,   riteniamo comunque, che sia  necessaria una riqualificazione della spiaggia, ma che tenga conto delle aspettative dei bagnini e soprattutto, che sia attenta all’aspetto geo-ambientale e paesaggistico della costa.<br> Se di riqualificazione della spiaggia si vuol parlare, bisogna pensare di ridurre e armonizzare le strutture economiche (chioschi e cabine) in sintonia con l’ambiente. La proposta di queste associazioni è chiaramente di ridimensionare le strutture esistenti a maggior impatto, con una consistente diminuzione di cabine, tettoie e capanni vari, pensare a soluzioni alternative alle cabine stesse quali ad es. gazebo spogliatoi ecc. strutture in materiale leggero e a basso impatto, in modo tale da lasciare ampi scorci sul mare, limitare l’altezza dei “chioschi” al solo piano terra, eventualmente terrazzati come solarium.
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La spiaggia è stata ed è una risorsa vitale per l’intera economia del nostro territorio pertanto, va gestita in maniera intelligente, preservandola da interventi che ne pregiudichino il delicato equilibrio. Non possiamo quindi concederci il “lusso” di comprometterla in maniera irreversibile, solo per un futile “capriccio estetico”.
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ven 12 set 2003 12:52 ~ ultimo agg. 00:00
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Ricevuto pubblichiamo. Il WWF e l’associazione Progetto Città di Riccione criticano il piano spiaggia con una nota che pubblichiamo integralmente.

Le associazioni WWF e Progetto Città di Riccione, con il presente comunicato congiunto si oppongono in maniera forte e decisa, rispetto al paventato piano di spiaggia che, come noto prevede un forte impatto cementificatorio sulla costa. Questo progetto non è altro che l’ennesimo tentativo di “allargare la città” verso il mare, riversando enormi quantità ci cemento sulla sabbia. Non conosciamo quali impulsi possa aver fatto partorire un simile progetto, sappiamo però, con certezza, gli effetti negativi che potranno scaturire dalla eventuale realizzazione di tale piano.
I cosiddetti esperti progettisti che con molta solerzia hanno disegnato sulla carta una simile scelleratezza, probabilmente non sono a conoscenza del fatto che continuare ad impermeabilizzare la costa, le falde acquifere potabili non riusciranno più a ricevere quantità d’acqua dolce sufficiente per rimpinguare le falde stesse, di conseguenza, si genera (anzi si sta già generando per effetto della siccità di questa estate) il fenomeno delle infiltrazioni di acque marine salate nelle falde di acqua dolce potabile.
Ma questo è solo uno dei cosiddetti probabili “effetti collaterali”. Ribadiamo quindi, un secco NO alla cementificazione dell’arenile, riteniamo comunque, che sia necessaria una riqualificazione della spiaggia, ma che tenga conto delle aspettative dei bagnini e soprattutto, che sia attenta all’aspetto geo-ambientale e paesaggistico della costa.
Se di riqualificazione della spiaggia si vuol parlare, bisogna pensare di ridurre e armonizzare le strutture economiche (chioschi e cabine) in sintonia con l’ambiente. La proposta di queste associazioni è chiaramente di ridimensionare le strutture esistenti a maggior impatto, con una consistente diminuzione di cabine, tettoie e capanni vari, pensare a soluzioni alternative alle cabine stesse quali ad es. gazebo spogliatoi ecc. strutture in materiale leggero e a basso impatto, in modo tale da lasciare ampi scorci sul mare, limitare l’altezza dei “chioschi” al solo piano terra, eventualmente terrazzati come solarium.

La spiaggia è stata ed è una risorsa vitale per l’intera economia del nostro territorio pertanto, va gestita in maniera intelligente, preservandola da interventi che ne pregiudichino il delicato equilibrio. Non possiamo quindi concederci il “lusso” di comprometterla in maniera irreversibile, solo per un futile “capriccio estetico”.