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Edilizia pubblica: dagli interventi sul patrimonio comunale 3,1 milioni per Rimi

Il programma conta su un fondo di 110 milioni di euro (il 60% delle risorse ancora disponibili), destinato al recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: manutenzione,
ristrutturazione, adeguamento tecnologico e normativo.
Un primo stralcio per il 2003 (quasi 69 milioni di euro) sarà ripartito tenendo conto della popolazione, del patrimonio di alloggi e della vetustà media: 20,3 milioni di euro ai
Comuni della provincia Bologna; 9,3 Modena; 7,2 ciascuno Ferrara e Parma; 6,2 Reggio Emilia; 5,6 Forlì-Cesena; 5,5 Ravenna; 4,2 Piacenza e 3,1 Rimini.
La proposta relativa alla localizzazione degli interventi (la cui approvazione spetta alla Giunta regionale) arriverà dal Tavolo provinciale di concertazione, che opera con i Comuni avvalendosi del supporto operativo delle Acer (Aziende Casa Emilia-Romagna). Luigi Francesconi ha motivato l’astensione di Forza Italia
criticando che nella delibera la vetustà degli immobili sia “solo uno dei criteri individuati ai fini dell’erogazione dei finanziamenti e non quello fondamentale, come dovrebbe essere” ha detto.
Di diverso avviso Lamberto Cotti (Ds), per il quale i criteri di riparto sono “saggi e oggettivi”: oltre al grado di vetustà degli immobili, tengono conto dell’entità della popolazione e della distribuzione territoriale del patrimonio abitativo. Apprezzamenti anche da Bruno Sabbi (Idv) che ha
invitato gli uffici regionali a verificare con puntualità l’uso dei finanziamenti secondo le finalità della delibera.
Sabbi ha anche ricordato che questi fondi derivano ancora dalla finanziaria del Governo Amato, criticando un’assenza di nuovi interventi statali per le politiche abitative e “la riduzione
del 40% del fondo sociale per l’affitto”.