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Cronaca Rimini

Disinnesco bomba: qualche difficoltà ma tutto sotto controllo

In foto: Qualche difficoltà, ma tutto si è svolto entro i tempi previsti. La cronaca del disinnesco della bomba ritrovata alla nuova Fiera.
Qualche difficoltà, ma tutto si è svolto entro i tempi previsti. La cronaca del disinnesco della bomba ritrovata alla nuova Fiera.
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mar 30 set 2003 17:39 ~ ultimo agg. 00:00
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Le operazioni di disinnesco della bomba della seconda guerra mondiale ritrovata alla nuova fiera di Rimini sono iniziate alle 10 e 30 di questa mattina. Il ritrovamento dell’ordigno bellico era avvenuto a fine agosto durante i lavori di scavo per il passaggio delle nuove condutture dell’acquedotto. Intorno alle 11 la prima spoletta, quella anteriore, veniva rimossa senza difficoltà dall’ordigno. Problemi sono sorti invece, durante le operazioni di rimozione della seconda spoletta, quella posteriore, più piccola rovinata, che ha costretto i militari del Secondo Reggimento Genio Pontieri di Piacenza ad un intervento più delicato durato 45 minuti (25 più del previsto). In un primo momento le difficoltà nella rimozione della seconda spoletta avevano fatto temere il rischio di dover procedere al brillamento sul luogo della bomba, rischio poi rientrato alle 11.45 quando è stata estratta anche la seconda spoletta.

Il disinnesco della bomba alla nuova fiera è stato meno traumatico per la città di quello del 10 luglio scorso che costrinse all’evacuazione alcune migliaia di riminesi, che abitavano entro 400 metri dalla stazione ferroviaria, luogo in cui era stato rinvenuto l’ordigno. Questa volta a lamentarsi per i ritardi subiti sono stati solo alcuni espositori del nuovo quartiere fieristico, mentre solo due anziani coniugi si sono recati al centro di accoglienza allestito nella chiesa di San Martino in Riparotta pronto ad accogliere utti i 97 potenziali sfollati, dei quali non si è vista traccia. Domenico e Rosa Vesperini, erano sul posto già alle 9 del mattino assistiti da 7 crocerossine e tre uomini della protezione civile.

Alle dodici, cessava l’allerta, il centro d’accoglienza veniva smontato e l’ordigno veniva caricato sul furgone militare diretto a Ca’ Baldacci per essere fatto brillare.