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Baseball. Per i pirati cala il sipario su una stagione zoppicante

Il killer ha un nome: Cipriano Ventura, uno che con Rimini aveva conti in sospeso dai tempi di Nettuno. Ventura ha messo la firma a tre delle quattro vittorie che hanno permesso a Modena di conquistare la prima, meritata, finale della sua storia. Nella lista degli sconfitti, invece, i nomi sono tanti. A partire da Martin Sanchez, lanciatore dalla classe indiscutibile, che però nei momenti decisivi si è perso: come nella finale di Coppa Campioni col Neptunus, quando le sue assistenze imprecise vanificarono un’ottima prova sul monte.
Sabato la gara di Sanchez è durata due inning, con quattro punti sul groppone che hanno compromesso la gara per i pirati. Ma non è giusto dare tutta la colpa al pitcher dominicano, che peraltro ha tenuto su la baracca in molte altre circostanze. A darsi la zappa sui piedi ci ha pensato anche il box: 16 uomini lasciati in base nella sfida decisiva di una serie sono un dato che si commenta da solo. Emblematico quanto avvenuto all’8° ripresa: con le basi piene e Lucena, rilievo di Ventura, in crisi, Modena schiera Canate, uno che il monte in questa stagione lo ha visto appena di straforo. L’inizio di Canate, base per ball, è da mani nei capelli. Ma Gambuti gira su un lancio da non girare, e il doppio gioco pone fine ai sogni di rimonta. Finisce 6-4 per gli ospiti, e allo Stadio dei Pirati cala il sipario su una stagione nata male, rimessa in piedi più che altro dall’orgoglio, ma finita senza gloria.
Così come per il tabellone dello Stadio: a un certo punto del campionato è andato in tilt. Mani volonterose sono riuscite a sistemarlo perché almeno ci fosse il punteggio generale. Come la squadra di cui doveva raccontare le gesta, ha funzionato solo fino a un certo punto.