Piercing, tra moda e rischio: le condizioni per andare sul sicuro



Sul labbro, sul mento, all’ombelico, vicino al sopracciglio o sulla lingua: sono molte le superfici del corpo che possono ospitare un piercing, una moda diffusasi in Italia a partire dai primi anni ’80, e che secondo il “Rapporto annuale 2003” dell’Eurispes, ha conquistato ben il 20% dei giovani italiani tra i 18 e 20 anni.
Una scelta di carattere estetico che nei giorni scorsi è però costata la vita ad un ragazzo milanese di 24 anni, morto per epatite fulminante dopo essersene fatto fare uno sulla lingua.
Sono così scattati in tutta Italia, su disposizione del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, i controlli dei Nas nei laboratori di piercing e di tatuaggi.
Molto importante è la pulizia del locale dove viene fatta l’operazione. Gli attrezzi chirurgici devono essere sterili e monouso, i guanti cambiati ogni volta, il piano di lavoro perfettamente pulito; il monile deve essere in acciaio chirurgico.
Il cliente che desidera farsi il piercing deve però garantire, firmando una liberatoria, di non aver avuto malattie virali, di godere di perfetta salute e di non bere alcolici nelle 48 ore successive all’operazione. L’alcol infatti è un vasodilatatore. Il piercing sicuro si può fare, spiega Arianna, piercer di Rimini: l’importante è rispettare alcune condizioni fondamentali.