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Rimini

Fiera. Cagnoni replica a Forza Italia: 'E' un attacco diffamatorio'

In foto: Ieri Consiglio Comunale interamente dedicato alla fiera. Forza Italia ha criticato aspramente la gestione dell’ente fieristico riminese da parte del presidente, Lorenzo Cagnoni, supponendo anche una presunta manovra del numero uno di RiminiFiera per portare il Palazzo dei Congressi nei nuovi padiglioni fieristici.
Ieri Consiglio Comunale interamente dedicato alla fiera. Forza Italia ha criticato aspramente la gestione dell’ente fieristico riminese da parte del presidente, Lorenzo Cagnoni, supponendo anche una presunta manovra del numero uno di RiminiFiera per portare il Palazzo dei Congressi nei nuovi padiglioni fieristici.
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mer 26 mar 2003 13:41 ~ ultimo agg. 00:00
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Cagnoni in Consiglio ha incassato la piena fiducia del sindaco Ravaioli, che ha ribadito anche che nel passaggio della fiera a società per azioni è già inteso che cospicue risorse saranno destinate al Comune e che quindi la città di Rimini trarrà un guadagno.
“Non ho parole per commentare quella che definisco un’aggressione a freddo, improvvisa, forse anche un po’ improvvisata, con toni da campagna elettorale”. Inizia così la replica del presidente dell’ente Fiera, Lorenzo Cagnoni, all’attacco frontale subito da Forza Italia ieri in Consiglio Comunale. “E’ una posizione che potrebbe essere molto pericolosa e dannosa per RiminiFiera Spa e per i suoi programmi, ad iniziare dalla privatizzazione – ha continuato Cagnoni -. Fortunatamente è una posizione facile da contestare”. E via al valzer delle cifre per confutare l’accusa di gestione poco oculata: “La posizione finanziaria netta della fiera nel 2002 è stata pari a -54 milioni di euro, ma nel 2007 sarà positiva. E il margine operativo lordo previsto dal nostro business plan è il più alto in Italia” ha detto Cagnoni, che ha definito “assurdo” il sospetto di Forza Italia che lui stia facendo di tutto per portare il PalaCongressi alla nuova Fiera.
“La prima tranche dei lavori di ampliamento dei padiglioni partirà ora. La seconda, che dovrebbe partire tra il 2005 e il 2006, se non si farà la variante entrerà in crisi” ha concluso Cagnoni.