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Rimini

No all'art. 18 e no all'abusivismo. La Confcommercio inscena la protesta

In foto: No al referendum che chiede di estendere l’art. 18 anche alle piccole e medie imprese, e no all’abusivismo. Oggi la carovana nazionale di Confcommercio ha fatto tappa a Rimini, ed è stata soprattutto l’occasione per una protesta contro il commercio illegale. Il Direttore provinciale di Confcommercio Alberto Rossini ha diffuso il dato allarmante –che ha affermato essere stato reso noto dalla Guardia di Finanza- di un aumento di 1.400 volte della produzione di merci contraffatte rispetto all’anno precedente.
No al referendum che chiede di estendere l’art. 18 anche alle piccole e medie imprese, e no all’abusivismo. Oggi la carovana nazionale di Confcommercio ha fatto tappa a Rimini, ed è stata soprattutto l’occasione per una protesta contro il commercio illegale.
Il Direttore provinciale di Confcommercio <a href=audio/2003febbraio/28.02.rossini1.rm>Alberto Rossini</a> ha diffuso il dato allarmante –che ha affermato essere stato reso noto dalla Guardia di Finanza- di un aumento di 1.400 volte della produzione di merci contraffatte rispetto all’anno precedente.
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gio 27 feb 2003 19:25 ~ ultimo agg. 00:00
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Concorrenza sleale nel mercato, e garanzia di crescita per la rete di criminalità che sta dietro le contraffazioni. Confcommercio oggi ha puntato decisamente il dito contro l’abusivismo commerciale, contro cui chiede maggiori risposte, anche dal punto di vista delle leggi, e maggiore tutela da parte delle Forze dell’ordine. Sentiamo ancora Rossini.
Già nei giorni scorsi, Confcommercio ha avanzato la proposta di varare una legge regionale sull’esempio di quelle lombarde e toscane, che prevedono la distruzione della merce sequestrate entro 48 ore.
I responsabili di Confcommercio parlano infatti anche di merce sequestrata che torna in vendita, e di grossisti che riforniscono i negozi ma anche i venditori illegali, creando uno squilibrio tra commercianti ed abusivi.
Il presidente nazionale di Confcommercio Billè ha affermato che punire il cliente non è la soluzione da seguire, mentre è necessario coinvolgerlo per convincerlo a non acquistare per strada con una azione di informazione capillare e persuasiva.

Per sostenere priorità condivisibili come la correttezza del mercato e la legalità, la Confcommercio ha però scelto di non percorrere la via dell’eleganza, e ha inscenato un finto mercato abusivo sulla battigia ad uso delle telecamere presenti, con tanto di Cd infilati nella sabbia, magliette, occhiali e finti venditori.
Il venditore abusivo è stato così individuato come l’elemento maggiormente visibile della catena dell’illegalità. Resta da chiedersi se si tratti anche dell’elemento più pericoloso e della vera causa della crisi del commercio.