Su Leonardo, Machiavelli e Borgia la prossima mostra di Castel Sismondo


lavori di Bramantino, Leonardo da Vinci, Ridolfo Ghirlandaio, Pinturicchio, Lorenzo di Credi, esempi di pittura romagnola dell’epoca e molti documenti d’archivio poco noti che intendono proporre brani d’arte, cultura e architettura militare della Romagna del 1500. La mostra resterà aperta fino al 15 giugno tutti i giorni (tranne i lunedì non festivi) dalle 9.30 alle 19.
Leonardo da Vinci fu contattato nella primavera del 1502 dal ‘Valentino’ per fare una ricognizione nei suoi nuovi territori come architetto e ingegnere militare: il suo Codice L, un piccolo taccuino tascabile, costituisce la testimonianza diretta di questo viaggio. Qui Leonardo prende appunti, misure, impressioni e disegna schizzi sulle città in cui soggiorna: in ordine Rimini, Cesena, Cesenatico, Faenza, Imola.
Allo stesso modo Machiavelli, allora segretario della seconda cancelleria, prima nel giugno ad Urbino, poi nell’ottobre del 1502 viene inviato in Romagna per instaurare rapporti diplomatici tra Firenze e il ‘Valentino’. Machiavelli rimase folgorato dall’abilità strategico politica del Borgia. Tanto che più volte viene preso ad esempio nel suo ‘Principe’, in particolare nel Capitolo settimo De’ principati nuovi che s’acquistano con le armi e la fortuna d’altri”.
La mostra, caratterizzata da un forte accento documentario, è stata preceduta da una esposizione itinerante di tipo didattico, sempre dedicata al viaggio di Leonardo in Romagna, curata dalla stessa associazione Erasmo in collaborazione con l’Apt della Regione Emilia-Romagna, il
Comune e la Provincia di Rimini, il Ministero degli Affari Esteri, e ospitata dagli Istituti di cultura italiana all’estero di Lubiana, Sydney, Lisbona, Bucarest, Washington, Ankara, Stoccarda, L’Avana, Wolfsburg. Per approfondimenti, è in costruzione il sito www.leonardoinromagna.com