Recuperate mille monete antiche. Nei guai due siciliani e un romano


L’operazione, che ha condotto al recupero di mille monete tra denari d’argento, assi repubblicani e sesterzi per un valore di centomila euro, è stata condotta dal nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna in collaborazione con i carabinieri dell’Arma di Riccione.
Per ricettazione e impossessamento di beni dello stato sono finiti nei guai i due venditori siciliani di Paternò e un acquirente romano, sorpresi il 7 settembre mentre trattavano la compravendita di 64 monete su piazzale Ceccarini a pochi metri dall’ingresso della fiera e che ora rischiano una pena tra i due e i sei anni.
Nella casa del collezionista di Guidonia sono state ritrovate un migliaio di monete, gran parte di epoca romana ed alcune più preziose provenienti dalla Magna Grecia.
“Si tratta di un campionario ampio e di qualità – ha spiegato l’archeologa Cristina Ravara, collaboratrice della Sovrintendenza archeologica di Bologna – che testimonia la competenza dell’acquirente”. Le indagini proseguono ora a livello nazionale a Paternò, la zona di provenienza dei due ricettatori dove si sta notando, come ha confermato il tenente Ciro Laudonia, comandante del nucleo di Bologna, un aumento di illeciti archeologici con traffici di monete antiche.