Giovedì in Sala Manzoni, la teologia e la pastorale a 40 anni dal Concilio



In apertura ci sarà la ricostruzione storica di Piergiorgio Grassi, Ordinario di Filosofia delle Religioni all’Università di Urbino e Direttore dell’ISSR “I. Mancini” della stessa Università, seguita dalla memoria del Vescovo Bianchieri, Vescovo del Concilio nella Chiesa riminese, a vent’anni dalla morte, presentata dal vescovo di Rimini Mariano de Nicolò. Padre Georges Cottier, domenicano, docente all’Università di Ginevra e Friburgo, Teologo della Casa Pontificia interverrà quindi su Il significato permanente del Concilio Vaticano II. Recezione teologica e attuazione pastorale degli insegnamenti conciliari. Seguirà il dibattito.
Questa è la presentazione della serata da parte dei promotori:
“Quanta ricchezza negli orientamenti che il Concilio Vaticano II ci ha dato! (…) A mano a mano che passano gli anni, quei testi non perdono il loro valore nè il loro smalto. E’ necessario che essi vengano conosciuti e assimilati, come testi qualificati e normativi del Magistero, all’interno della Tradizione della Chiesa”
(Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, 57)
Il Concilio Vaticano II è stato certamente un’irruzione dello Spirito nel cuore del secolo appena trascorso, che ha generato una straordinaria spinta di rinnovamento e insieme di ritorno alle fonti. A quarant’anni dall’avvio di quell’avvenimento così rilevante e cruciale per la vita della Chiesa e del suo rapporto con il mondo, e per la storia universale, ci si chiede sempre più insistentemente come tradurre questo patrimonio dottrinale, spirituale e pastorale nella vita ordinaria delle comunità cristiane.
Per un verso infatti il Concilio viene giustamente indicato come “la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX” (Nmi,57), nel quale ci viene offerta una sicura bussola per orientarci nel tempo presente e nel secolo appena avviato, per altro verso non poche restano le incertezze sulla sua reale e sostanziale recezione nella vita ecclesiale quotidiana. Sollecitati, dopo quarant’anni, ad un primo bilancio, ci sembra opportuno tentare una più approfondita comprensione della messa in atto degli insegnamenti conciliari.
Al di là di una mera circostanza celebrativa, intendiamo dunque tornare a interrogarci sull’eredità culturale e spirituale del Concilio: come è stato vissuto il Concilio Vaticano II dalla Chiesa in questo quarantennio? Quali frutti ha offerto?
I documenti del Concilio, nel loro insieme, hanno sollecitato un radicale cambiamento di mentalità, un profondo bisogno di comprendere e vivere il mistero della Chiesa e la sua responsabilità storica e soprannaturale generando un intenso richiamo alla tradizione viva e alla profezia, all’integrità di fede nel suo rapporto con la storia, fondata sulla parola di Dio e centrata su una vita nuova in Cristo. Tuttavia non sono mancate incertezze ed esitazioni nel tradurre una nuova cultura ecclesiale e lo spirito del Concilio colto in tutta la sua radicalità evangelica e nel suo passaggio decisivo dal cuore di Cristo al cuore degli uomini.